«Fotografato con il boss mafioso»Sindaci Asl1 non vogliono Pezzano

Passa una mozione in RegionePezzano annuncia le dimissioni

Desio – Il nome di Pietrogino Pezzano, ex direttore della Asl di Monza,  scuote il territorio a nord ovest di Milano: politici e cittadini si ribellano alla sua nomina a direttore generale della Asl Milano1 da parte della Regione. Non ci stanno, dicono, ad avere un direttore “fotografato con i mafiosi”. A suscitare la protesta è infatti una fotografia scattata dai carabinieri di Desio nel corso della maxi inchiesta anti’ndrangheta “Infinito” che ha portato lo scorso luglio a 178 arresti, molti dei quali in Brianza. E’ l’11 luglio 2009 e Pezzano (che non  risulta indagato) viene sorpreso davanti ad un bar di Desio mentre si incontra con due boss, Saverio Moscato (poi deceduto) e  Candeloro Polimeno (ora in carcere) . 

Lui si è sempre difeso, sostenendo di aver fatto solo il suo dovere di medico, perché la “moglie di  Polimeno stava male”: così ha spiegato anche davanti alle telecamere di Anno Zero, nella puntata trasmessa un mese fa, dedicata alle infiltrazioni della ‘ndrangheta.  Tra i documenti dell’inchiesta il nome di Pezzano torna quando si parla di alcuni appalti sospetti per  l’acquisto di condizionatori da installare negli edifici della Asl. Anche in questo caso il direttore si difende.

Le giustificazioni non bastano però a fermare la protesta dei cittadini, lanciata dal sindaco di Vanzago Roberto Nava e dal presidente dell’associazione Sos Antiracket e Usura Frediano Manzi, promotori di una petizione per chiedere le dimissioni di Pezzano. Il caso potrebbe diventare politico. Il leghista Davide Boni, presidente del consiglio regionale, ha definito “inopportuna” la nomina.
P.F.