Monza – Di certo, per lei, sarà una domenica particolare. E lo sarà anche per la Fiammamonza, che per tanti anni è stata la «sua» società. Logico, quindi, che Liliana Paggi, 10 stagioni da giocatrice e 6 da allenatrice in biancorosso tra giovanili e prima squadra, un pensierino al colpaccio dell’ex lo faccia. Ma senza una malevola ossessione. Non ne sarebbe capace. L’attuale tecnico dell’Orobica, del resto, non sarà nemmeno spinta dalla preoccupazione di dover dimostrare qualcosa a qualcuno. «Serietà e attaccamento ai valori sociali – spiega – li ho già dimostrati. In 10 anni da calciatrice penso di aver dato il sangue per questa squadra. E poi ho dato il mio impegno in 6 stagioni da allenatrice. Ovviamente, non verrò al Sada da sconfitta. Pensiamo a giocare e poi vinca il migliore. Io preferisco guardare avanti. Alla Fiammamonza auguro di tornare in serie A1. Ma è chiaro che mi piacerebbe vincere. Perché questi punti mi servono per la salvezza. E perché vorrebbe dire che sto facendo qualcosa di buono per l’Orobica». L’ex giocatrice della Fiammamonza si accomoderà sulla panchina degli ospiti senza nemmeno una rancorosa invidia per una squadra che, dopo essere partita per salvarsi, ora punta al primato. Non rientra nel suo carattere. Lei, questo gruppo di ragazze, lo ha allenato fin dalla categoria giovanissime. Nella scorsa stagione, lo ha portato a ottenere una sofferta permanenza in A2. Questa stessa formazione, leggermente ritoccata e affidata ad Antonio Cincotta, ha conquistato la salvezza con grande anticipo e ora sta facendo un pensierino al primo posto. Un obiettivo impensabile in avvio di stagione.
Sergio Gianni