Fantasma telefona, maxi bolletteNova, il caso finisce in tribunale

Accusata di aver attivato una linea telefonica col nome di un'altra persona e di aver effettuato telefonate per 2.500 euro, la donna, E.B., 44 anni, è stata assolta dal reato di sostituzione di persona per non aver commesso il fatto. Chi ha fatto le telefonate? Forse un fantasma.
Fantasma telefona, maxi bolletteNova, il caso finisce in tribunale

Nova Milanese – Era accusata di aver attivato una linea telefonica della Telecom col nome di un’altra persona e di averne approfittato per oltre un anno e mezzo, dal giugno 2005 al febbraio 2007. Ma la donna, E.B., 44 anni, è stata assolta dal reato di sostituzione di persona dal giudice del Tribunale di Desio Francesca Chiuri per non aver commesso il fatto.

La vicenda, partita dalla denuncia di una trentunenne di Nova Milanese, resta così senza un responsabile. A ricostruire la storia, in aula martedì scorso, è stata la stessa vittima, parte lesa del processo. La giovane ha raccontato, davanti al giudice, di aver ricevuto nell’ottobre 2006 una lettera da un avvocato in cui le veniva chiesto di saldare i debiti con la Telecom per una serie di bollette non pagate, per una spesa complessiva di 2500 euro. La linea risultava intestata proprio a lei, ma era stata attivata presso un’abitazione che non era la sua.

La ragazza, stupita, non ha pagato nulla. All’arrivo della seconda lettera di richiamo, ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Sono quindi partite le indagini che hanno portato alla donna di 44 anni finita sotto processo, E.B.: all’epoca risultava residente proprio presso l’abitazione in cui era stata attivata la linea telefonica. E l’attivazione della linea era stata fatta dal cellulare risultato intestato a lei. Ma la donna ha sempre respinto ogni accusa, dicendo di non aver mai attivato nessuna linea e addirittura di non aver mai visto il telefono nel locale in cui viveva in affitto, a Nova Milanese. Più che un locale, ha spiegato durante l’udienza, si trattava di un sottoscala.

L’imputata ha quindi riferito di essere stata vittima a sua volta di una truffa: qualcuno, secondo la sua versione, ha usato i suoi dati per attivare la linea telefonica e anche per accendere una serie di finanziamenti per acquisti vari. Motivo per cui la donna a sua volta ha sporto denuncia contro ignoti. Il pm Daniela Po ha chiesto per lei una condanna a 6 mesi di reclusione. Il giudice Chiuri l’ha assolta, come aveva richiesto il suo avvocato.
P.F.