Barcellona, due serie di quattro giorni ciascuna, sono terminati venerdì 1 marzo con la Ferrari di Sebastian Vettel in cima alla classifica dei tempi. Tuttavia, Lewis Hamilton ha finalmente messo a nudo la potenzialità della sua Mercedes, in configurazione diversa rispetto a quella della prima serie di test, finendo a tre millesimi dal tedesco. L’incognita resta sempre la solita: quanta benzina in serbatoio al momento della miglior prestazione? E quali sono le impressioni delle squadre?
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“Ferrari bilanciata, ma la vorrei più affidabile” è l’impressione del team principal Mattia Binotto perché nell’ultimo giorno di test Vettel nel pomeriggio si è dovuto fermare all’uscita di curva 2 a causa di un problema elettrico. Piccole ombre tra tante luci di un buon pre campionato e che si sommano al problema che nella terza giornata aveva costretto Leclerc allo stop nel finale per colpa di uno scarico. È sicuro che Mattia Binotto e il suo tema di ingegneri hanno realizzato una macchina molto equilibrata che però, come tutte le nuove monoposto, può avere qualche problemino ancora da risolvere. Al GP d’Australia mancano ancora due settimane, il tempo per sistemare le cose, la Ferrari ce l’ha.
La Mercedes, cioè la grande avversaria, ha fatto poco per scoprirsi anche se nel Day-4 delle indicazioni un po’ più chiare sono arrivate con il secondo posto di Hamilton e il terzo di Bottas. In precedenza, Hamilton aveva in dichiarato che “essere i più veloci nei test ha poco senso, non si vince nulla”: poi ha riconosciuto che la Ferrari al momento è in vantaggio sulla Mercedes e che il gap è di mezzo secondo, salvo poi ribadire “siamo noi il team migliore”. Insomma: solo a Melbourne, e forse anche un paio di gare dopo, scopriremo chi si è nascosto in questi test di Barcellona.
In questi test pre mondiale non può passare inosservata la costanza di rendimento della Red Bull, e non è passato inosservato il trend positivo della McLaren con l’inedita coppia Sainz-Norris. Anche in questo caso, però, a buoni tempi sarebbero da valutare conoscendo i carichi di benzina: e c’è da dire che spesso le McLaren hanno costretto i commissari ad agitare la bandiera rossa per essere rimasti in panne. L’Alfa Romeo Racing con Raikkonen e Giovinazzi non avrà fatto sfracelli ma ho l’impressione che la monoposto possa buone carte da giocare nel quarto posto della classifica costruttori, con Renault e Haas.