Diossina, un convegno a MonzaDopo 35 anni colpisce ancora

I dati presentati dal professor Paolo Mocarelli parlano chiaro: a 35 anni dall'incidente di Seveso, gli effetti della diossina continuano a farsi sentire. Gli uomini hanno il 50% in meno degli spermatozoi.
I dinosauri del parco di Monza immagine

Seveso – A 35 anni dal disastro dell’Icmesa di Seveso,gli effetti della diossina continuano a farsi sentire.Paolo Mocarelli,ex direttore del laboratorio di analisi di Desio e docente di biochimica clinica all’università Milano Bicocca,ha appena pubblicato sulla rivista “Enviromental health perspectives”l’ultimo studio sulla popolazione di Seveso e i risultati sono sorprendenti.«Abbiamo analizzato 39 giovani nati tra il 1977 e il 1984 da donne contaminate dalla diossina nel 1976 – ha spiegato Mocarelli durante il convegno organizzato sabato scorso dall’Isde (Associaione medici per l’ambiente) di Monza e Brianza -:abbiamo scoperto che oggi hanno un numero di spermatozoi inferiore del 50% rispetto al campione di riferimento».Gli effetti della diossina sull’uomo erano già stati messi in luce nel 1988 grazie ad un progetto nato dalla collaborazione tra Italia e Stati Uniti e grazie al fatto che Mocarelli aveva congelato 30 mila campioni di sangue della popolazione appena avvenuto il disastro.Quello studio aveva messo in luce come su 981 donne che avevano tra 1 e 40 anni nel 1976 si erano verificati effetti sul ciclo mestruale e rano più a rischio di sviluppare il cancro alla mammella,si erano già rilevati effetti sul peso alla nascita dei loro bambini e sul tasso di fertilità.«Seveso – ha detto Mocarelli- è stato lo spartiacque della cultura ambientale,l’incidente ha stimolato i progressi scientifici, ha migliorato la conoscenza del binomio salute e ambiente». Rosella Redaelli