Solo un italiano su 3 conosce il significato della parola «trombosi» e più della metà non sa che le malattie da trombosi si possono evitare, soprattutto i cittadini del centro-sud.
Il drammatico ritratto della povertà delle conoscenze in questo campo nel nostro Paese è stato fotografato da un’indagine voluta da ALT Onlus, Associazione per la lotta alla Trombosi e svolta nella prima decade del mese di aprile da Datanalysis, istituto di ricerche demoscopiche nell’area salute, su un campione rappresentativo di mille italiani con un’età compresa tra i 18 e i 77 anni.
I risultati dell’indagine sono resi noti da ALT il giorno dopo la prima giornata nazionale per la lotta alla trombosi (il 18 aprile), patrocinata dal Ministero della Salute e organizzata dall’Associazione che da 25 anni si batte per la prevenzione e la cura della malattie cardiovascolari da trombosi, come infarti, ictus ed embolie polmonari.
Prima iniziativa di questo genere al mondo, l’evento ha voluto essere l’occasione per promuovere tra la popolazione uno stile di vita sano, basato su una corretta alimentazione e regolare attività fisica, attraverso workshop, competizioni sportive, serate enogastronomiche e attività di informazione organizzate su tutto il territorio nazionale. La prevenzione delle malattie da trombosi, infatti, non solo è possibile, ma può diventare incredibilmente efficace adottando semplici accorgimenti nella vita di tutti i giorni.
«Alla luce dei risultati dell’indagine conoscitiva che abbiamo eseguito nei giorni scorsi, il valore di questa iniziativa assume ancora più rilevanza, perché lo studio ha evidenziato con chiarezza che c’è ancora molto da fare sul fronte dell’informazione, essenziale per diffondere la cultura della prevenzione di queste malattie, causa del 44% dei decessi registrati ogni anno nel nostro Paese – ha commentato Lidia Rota Vender, presidente di ALT -. Purtroppo le persone ancora non sanno che le malattie da trombosi si possono prevenire efficacemente, rinunciando alle cattive abitudine che mettono seriamente a repentaglio la salute del cuore e dei vasi sanguinei, come sedentarietà, fumo, alcol e cibi grassi. E di fronte a una diffusa disinformazione, la ricerca ci mostra ancora una volta una situazione a macchia di leopardo, con le zone del nord più consapevoli del rischio trombotico, a fronte di altre zone d’Italia dove questa percezione del problema è praticamente inesistente».
La ricerca ha evidenziato che anche tra il 33% di italiani che conoscono le malattie da trombosi e le loro cause, la maggioranza ignora la loro reale incidenza. Alla domanda che chiedeva loro se il tumore alla mammella nella donna colpisce di più o meno della trombosi, quasi la maggioranza del campione non ha saputo rispondere e solo 10% degli intervistati ha dato la risposta corretta, riconoscendo la maggiore incidenza della trombosi tra la popolazione femminile rispetto al cancro.
«Per le donne i dati di incidenza delle malattie da trombosi sono impressionanti: su 100 donne, 54 perdono la vita per colpa di una malattia cardiovascolare e solo 18 per il cancro – ha proseguito Lidia Rota Vender -. Il problema maggiore è che si continua ad ignorare o a sottovalutare il questo rischio, soprattutto a causa della disinformazione. Le donne ancora non sanno che soprattutto in menopausa il nemico numero uno si chiama trombosi, con rischi aumentati rispetto agli uomini e maggiori probabilità di andare incontro a una diagnosi tardiva, perché le manifestazioni cliniche delle malattie cardiovascolari nelle donne rendendo più difficile il loro riconoscimento».
La prima Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute, del Segretariato Sociale RAI, CONI, Lega Nazionale Professionisti Serie A, SISET (Società Italiana per lo Studio dell’Emostasi e della Trombosi) e FCSA (Federazione Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche) ed è stata realizzata grazie al sostegno di Ariete, Bayer, Boehringer Ingelheim, Consorzio Grana Padano, FEB31st, Gruppo 36 e microlife.
Per promuovere il messaggio ALT ha potuto contare su prezioso aiuto di La Gazzetta dello Sport in seno alla quale è nata la Squadra della Salute composta da 18 campioni non solo di sport, Esterni, il Circolo Nautico Posillipo, il Circolo Tennis Club Green Park, Un posto a Milano-Cascina Cuccagna, la Milano City Marathon. Fondazione Dieta Mediterranea e sui i referenti di Bari e Bologna dove sono stati organizzati talk show e momenti di intrattenimento e informazione.
Per conoscere i dettagli degli eventi www.giornatatrombosi.it.
ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus
Èun’associazione libera, indipendente e senza fini di lucro. Dal 1987 è impegnata a livello nazionale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari da Trombosi – Infarto cardiaco, Ictus cerebrale, Embolia Polmonare, Trombosi arteriosa e venosa -, nel sostegno finanziario alla ricerca scientifica interdisciplinare e nella specializzazione di giovani medici e infermieri. Realizza campagne educative mirate a combattere i principali fattori di rischio e a creare consapevolezza sui sintomi precoci delle malattie che la Trombosi determina. Dal 1995 rappresenta l’Italia in EHN, network europeo di 33 associazioni e fondazioni dedicate alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per informazioni: www.trombosi.org