Vimercate – Uno diverso dall’altro. Veri e propri attori, caratteristi capaci di interpretare ruoli differenti seppure affini. Costruiti e vestiti di tutto punto da mani sapienti, con procedimenti artigianali che replicano movenze rimaste immutate da secoli. Nella collezione della Compagnia Colla compaiono marionette antiche a fianco di quelle realizzate nel corso dei decenni.
Alte fino a 90 centimetri, hanno il corpo in legno di abete, la testa e le mani in legno di tiglio, gli occhi in vetro, le braccia in tessuto che in origine era riempito di crine animale o di ‘linaccio’ e oggi di segatura. Le diverse parti del corpo vengono assemblate con elementi di metallo. La mandibola è mobile. I vestiti sono di tessuto pregiato, tutti cuciti a mano sulla scorta di modelli ispirati ai costumi antichi.
La storia della formazione vanta quasi tre secoli di attività nel campo del teatro di figura. Com’era uso presso le case nobiliari, sul finire del Settecento, anche nel palazzo di Giovanbattista Colla, accanto al Duomo, una delle sale era adibita a teatro di marionette. Dopo il Congresso di Vienna (1814), l’esilio dei Colla fece tutt’uno con la trasformazione di questo intrattenimento in professione. Oggi del ramo genealogico dei Colla, nella Compagnia milanese restano due esponenti: Carlo III Colla, direttore dell’allestimento, ed Eugenio Monti Colla, direttore artistico.
L’attività prevede una radicata dimensione milanese, con spettacoli presso il Piccolo Teatro di Milano, addirittura collaborazioni con la Scala, esibizioni presso il laboratorio di via Montegani, riservate sia alle scolaresche sia agli amatori, ma anche tournèe in tutta Italia e all’estero. Prestigiosa la collaborazione con il Festival di Spoleto, dal 1990 al 2007. Tra le trasferte, da ricordare quella che nel 2007 ha portato a Chicago e poi a New York il Macbeth di Shakespeare, spettacolo confezionato su espressa richiesta del Teatro di Chicago.
Anna Prada