Chiude il passaggio a livelloA Lentate frazione divisa in due

Lentate sul Seveso – La notizia era nell’aria da tempo, ma ora c’è una data: il 31 maggio Camnago sarà divisa in due da un muro. Siamo catastrofici? Non proprio perché Rfi per questioni di soldi (i passaggi a livello che si rompono per loro sono un costo) tra due mesi chiuderà per sempre il passaggio a livello di via XXIV Maggio. Risultato? Quattrocento persone, in buona parte anziani, faranno un tuffo nel passato nella Berlino del dopoguerra e osserveranno il resto del quartiere con i suoi servizi, edicola, panetteria, lavanderia, bloccati da una recinzione in cemento stile cortina di ferro. Loro sono infuriati, dalle tante promesse che qualcosa si sarebbe fatto, dal fantomatico prolungamento del sottopasso tra binari previsto da Rfi, ma nulla nemmeno una ruspa è entrata in azione.

E ancora al di là del passaggio a livello ci sono anche un centinaio di macchine di pendolari, che gioco forza un posto auto lo dovranno trovare, ma dove visto che il resto delle aree di sosta della frazione sono sature? Camnago rischia di esplodere inconsapevolmente, infatti non tutti sanno che il 31 maggio quelle sbarre si abbasseranno per l’ultima volta. A tal proposito lunedì prossimo 22 marzo il sindaco, Massimo Sasso, incontrerà i cittadini di Camnago alle 21 in “Sala Mauri” in municipio a Lentate. «Ho partecipato agli incontri promossi da questa amministrazione sul Piano di governo del territorio – ci dice Riccardo Meda tra i più agguerriti camnaghesi contro la chiusura – e nei tanti discorsi è sempre stata fatta una classifica: al primo posto i pedoni, al secondo le biciclette e solo dopo arrivano le auto. Bene e adesso cos’è cambiato? Mi sembra che a Camnago si stia facendo l’esatto contrario».

Lui vive proprio in via XXIV Maggio, si muove in bicicletta o a piedi e aveva già denunciato uno stato di degrado generale della zona. «Sul mio lato (verso viale Brianza per intenderci ndg.) non ci sono servizi, ora col muro davanti cosa faremo, diventeremo medesi?». Luigi Gilio vive a Camnago e per lui il comune doveva andare avanti con un progetto proprio: «Conosco strutture tipo scale a chiocciola molto ampie sistemate in altri comuni, che consentono di scavalcare i binari, poteva essere un’alternativa prima di realizzare un vero sottopasso esclusivo per pedoni e ciclisti, non collegato a quello di Rfi che oltretutto sbuca in una proprietà privata, è anche una questione di sicurezza». Fabrizio Quattrini del ristorante “Curt di Dazi” ha aperto da tre anni e ora davanti al suo locale non passerà più un’auto per via del muro. «Non sapevo nulla – ci dice – ero solo a conoscenza del quadruplicamento delle Fs». Manuela Colombo dell’edicola di via XXIV Maggio: «I miei clienti che oggi arrivano a piedi dall’altra parte del passaggio a livello sono almeno trenta, da fine maggio da che parte passeranno?».
Cristina Marzorati