Centro rifiuti speciali a CambiagoVia libera regionale, ed è protesta

Cambiago – Impianto per i rifiuti speciali: la regione dà l’ok tecnico. L’assessore Palazzi: «Siamo pronti a ricorrere al Tar: quella decisione è incostituzionale». Le forze politiche in ballo, il Pd in particolare, lo temevano da tempo, da prima delle elezioni: «Con ogni probabilità, la regione sta aspettando ad esprimersi per motivi elettorali così da non perdere consensi – scrivevano in un comunicato in vista delle elezioni di aprile – se Formigoni verrà rieletto, i cittadini di Cambiago si dovranno attendere una risposta positiva alla richiesta di Via». Parole quanto mai profetiche ancorché scritte nei primi mesi del 2010, quando tutto sembrava in alto mare e in paese era appena nato il comitato “No ai rifiuti speciali”.

Presidente del comitato è l’assessore alle politiche sociali Marco Palazzi, che nella sua doppia veste ha detto: «Mobiliteremo l’opinione pubblica. Abbiamo il dovere morale di dire cosa sta accadendo e cosa rischieranno i nostri concittadini». E in canna c’è già un’azione legale: «Sia come comune che come comitato ci attiveremo per fare ricorso al Tribunale amministrativo della Lombardia – ha detto senza mezzi termini lo stesso Palazzi – e il motivo è lampante: voler costruire un simile impianto nel nostro territorio è palesemente incostituzionale, contro la salute dei cittadini».

Tutti i timori ruotano attorno ad una sigla: la “Via”, che tradotta vuol dire Valutazione di impatto ambientale. Nell’iter avviato dalla Stucchi servizi ecologici per aprire l’impianto, una Via “favorevole” rappresenta un’importante punto di vantaggio nella partita contro gli scettici. Ma non decisivo. Gli uffici tecnici della regione hanno solo detto che non ci son problemi ambientali che impediscono l’installazione dell’impianto. Per far partire i lavori mancano ancora dei “Sì” politici che investiranno nel merito il progetto. E dovranno arrivare dalla regione Lombardia e dalla provincia di Milano.
Lorenzo Merignati