Mettiamo che i Maya abbiano ragione. E che col 21 dicembre finisca davvero il mondo. Vogliamo finire (anticipatamente) il 2012 senza una classica classifica degli album dell’anno? Sì, lo vogliamo. Questa quindi non è una “top five” alla Nick Hornby, ma solo l’occasione per segnalare due lavori usciti nel 2012: quelli che si sono guadagnati gli ascolti più attenti nelle cuffie dell’mp3. Il colpo di fulmine, anzi due.
Nel piccolo spazio di questa rubrica i dischi più belli del 2012 sono “Padania” degli Afterhours e “Dalla parte del torto” di Giulio Casale. Senza voler nulla togliere a Bruce Springsteen e al suo “Wrecking ball”. E pure al Guccini dell’Ultima Thule, pubblicato a fine novembre.
Afterhours e Casale: due dischi rock, a modo loro. Con le chitarre che fanno il loro (sporco) lavoro e una grande cura dei testi. Politici e polemici. Belli.
Chiara Pederzoli