Casa di riposo, detto fatto"pres" Lissoni dà le dimissioni

Casa di riposo, detto fatto"pres" Lissoni dà le dimissioni

Desio – Ciò che da alcune settimane era nell’aria si è avverato: il presidente del consiglio d’amministrazione della Rsa Pio e Ninetta Gavazzi, Roberto Lissoni, ha rassegnato le dimisisoni dall’incarico. Dimissioni irrevocabili, ha scritto nelle poche righe protocollate mercoledì scorso e arrivate sul tavolo del sindaco Giampiero Mariani nella mattinata di giovedì.

“Una comunicazione molto sintetica, che sembra non lasciare aperto alcuno spiraglio per ripensamenti” dice il primo cittadino. E adesso che succede? “Intanto le dimissioni sono del presidente e non dell’intero Cda. I consiglieri rimangono al loro posto. Sono quattro su sei. Già qualche tempo fa’ aveva rinunciato il consigliere Maffè, nominato assessore a Monza. Era il rappresentante della Regione. Provvederemo quindi a nominare un nuovo consigliere al posto di Lissoni e la Regione farà altrettanto per la sostituzione di Maffè. Il nuovo Cda si riunirà (dico a breve, entro una settimana al massimo) e sceglierà chi tra di loro deve assumere l’incarico di presidente”. Nessun tentativo per recuperare Lissoni? “Lo sentirò ancora. Cercherò di fargli capire che non è il momento giusto per andare via. Anche se le posizioni rispetto al futuro della struttura di corso Italia sono nettamente divergenti rispetto a quelle dell’amministrazione comunale, credo che il confronto sereno sia la strada migliore per trovare soluzioni indolori. Ci proverò. Ci penserò”.

Il nodo resta dunque l’utilizzo della casa di corso Italia. “Il 30 giugno – spiega ancora il Sindaco – scade il termine regionale per dire cosa si intende fare lì. Noi siamo per la ricerca di un partner a cui affidare la gestione della casa. Bisogna quindi indire il bando e questa è un’azione che compete al Cda. Da parte nostra cercheremo di spingere in tale senso”.

Le divergenze di vedute tra Cda e amministrazione comunale sul futuro della vecchia casa di riposo hanno quindi portato alle dimissioni del presidente Lissoni. Lo aveva detto più volte che non avrebbe accettato imposizioni dalla politica, di essere pronto a dimettersi in caso di divergenze sulle idee e sulle scelte. Per salvare i sessanta accrediti, a fine gennaio il Cda era stato invitato a presentare in Regione un piano di utilizzo della struttura non condiviso da loro stessi.

Avevano scritto al Sindaco, esprimendo le loro perplessità e avanzando l’ipotesi di abbattimento della casa per ricostruirne un’altra (la ristrutturazione sarebbe troppo onerosa, a loro parere). Poi hanno presentato un’osservazione al Pgt per variare la destinazione d’uso dell’area, cosicchè in caso di vendita, lì avrebbe potuto sorgere un complesso con appartamenti e negozi.

C’era stata la reazione dei politici di maggioranza e di minoranza: niente da fare, non si fa. Ora le dimissioni del presidente. Il resto del Cda rimane al suo posto, nonostante le proposte di abbattimento e di variazione d’uso fossero condivise da tutti. Una decisione che evita la nomina dalla Regione di un commissario per la gestione della Rsa.
Egidio Farina