Cambiago, centro rifiuti specialiRicorso al Tar contro la Regione

Cambiago – Nuovo capitolo per l”impianto rifiuti speciali: pronto un ricorso al Tar. La Lega nord denuncia la bonifica fantasma del sito, ma la stessa azienda, la Stucchi servizi ecologici, rispedisce le accuse al mittente. «Faremo ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, ma abbiamo bisogno dell’appoggio di tutti». Sono le parole composte del del primo cittadino Silvano Brambilla dette al consiglio comunale di mercoledì sera. Parole che sono venute dopo che l’approvazione tecnica della Via, la Valutazione d’impatto ambientale, da parte della regione Lombardia.

«Riteniamo che ci siamo gravi profili di irregolarità nella decisione presa – ha proseguito il sindaco Brambilla – abbiamo attivato il nostro legale affinché faccia valere i nostri pareri negativi già presentati». Accanto agli esperti del comune, la Lega nord di Alessandro Mauri ha deciso di schierare un proprio ingegnere che sta lavorando fianco a fianco degli esperti individuati dal comune. Lo stesso sindaco ha assicurato: «Ci stiamo avvalendo della sua competenza». Il consigliere di Cambiago per le Libertà, Alessandro Montonati ha chiesto i motivi con i quali si ricorrerrà davanti al giudice amministrativo. Il vicesindaco Claudio Marra ha spiegato: «L’approvazione della Via è incostituzionale».

Questo il tassello amministrativo della vicenda. La Lega nord e a ruota Cambiago per le Libertà hanno sollevato invece un problema di fondo a tutta la vicenda: «Come già chiesto in passato – ha detto Alessandro Mauri, in consiglio – chiediamo che il sindaco e il consiglio tutto possa vedere con i propri occhi come si è conclusa la bonifica del sito su cui potrebbe sorgere il centro rifiuti». È lo stesso Mauri che spiega il motivo di tale richiesta: «Da quel che ci risulta – ha affermato – anche da chi ha avuto modo di vedere in presa diretta come stanno le cose, i lavori di bonifica non sono stati fatti a regola d’arte. Il pavimento del capannone dove si sversavano metalli pesanti è ancora lì». Lo stesso Mauri mette le mani avanti: «Sappiamo che ci sono già state rilevazioni dell’Arpa. Ma ciò che diciamo è vero, sul pavimento si vedono ancora i segni delle manovre avventate. Questo sarebbe il primo ostacolo alla realizzazione dell’impianto».

L’azienda Stucchi però smentisce categoricamente le circostanze sollevate dai leghisti: «Non è vero, abbiamo bonificato il terreno dell’azienda portando via oltre 3mila e 500 tonnellate di terreno compromesso – ha detto uno dei massimi vertici dell’azienda, Edoardo Stucchi – abbiamo poi fatto dei riscontri con Arpa e comune, che certificano il nostro buon lavoro». Stucchi risponde anche sulla questione del pavimento: «Il pavimento è lì, ma non è il problema. Se dovessimo decidere di demolire il capannone, lo porteremo in discariche apposite».
Lorenzo Merignati