Seregno – Con il morale alto, nonostante la sconfitta di domenica scorsa a Seriate (1-2, con la rete iniziale di Alessandro Comi rimontata da Alessandro Di Maio ed Andrea Razzitti, quest’ultimo a bersaglio dopo un rigore sprecato da Stefano Selvatico), il Seregno cercherà domenica (ore 14.30) di conquistare la prima vittoria interna della sua stagione: avversari di giornata saranno i mantovani della Castellana.
Il passo falso in terra orobica non ha intaccato l’immagine di una formazione in progresso, confermata anche dall’amichevole di mercoledì allo stadio Ferruccio contro la Primavera del Milan, terminata in parità (1-1, con acuti di Francesco D’Ascanio e Simone Ganz).
Il tecnico Sergio Brescia nell’occasione dovrà rinunciare a Luca Di Lauri, squalificato, ed a Fabio Cardinio, vittima di un problema muscolare, mentre sono da verificare le condizioni di Alessandro Comi, uscito malconcio dal match contro i baby rossoneri: il bottino pieno consentirebbe ai brianzoli di presentarsi con serenità sul campo del Lecco, dove giovedì prossimo (sempre alle 14.30) saranno protagonisti di un atteso turno infrasettimanale.
«E qui spero proprio di esserci -commenta Fabio Cardinio-: vivo a tre chilometri da Lecco e tengo tantissimo a questo appuntamento. Lo stop è arrivato in un momento di crescita per me, pur se ancora mi mancava la confidenza con il gol che avevo a Carate Brianza. Ma conto di recuperarla presto». Il bilancio fin qui è positivo: «La squadra ha un impianto definito e mi spiace appena per qualche punto di troppo che abbiamo perso per strada. Dobbiamo lavorare per migliorare la fase difensiva sui calci piazzati, ma anche i due rigori sbagliati stanno incidendo parecchio. I mezzi per fare bene ci sono».
Focalizzando l’attenzione sulla gara di domani al Ferruccio, il fantasista lecchese ha parole al miele per i tifosi: «Il loro atteggiamento non pregiudica il nostro rendimento. È solo un caso se ad oggi abbiamo fatto meglio in trasferta. Ci sta che qualcuno borbotti dopo un nostro errore: ma tutti sono dalla nostra parte».
Paolo Colzani