Monza – Gli animalisti scendono sul sentiero di guerra. Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, infatti, alcuni attivisti (che fanno parte dell’organizzazione “100% animalisti”) hanno effettuato un blitz di protesta presso il negozio “Galapagos” di via Foscolo. La protesta degli animalisti si è concretizzata con l’affissione di striscioni e manifesti davanti alle saracinesche dei negozi in questione. Con questi striscioni gli animalisti hanno ricordato che «gli animali non sono oggetti su cui speculare, ma esseri viventi e senzienti». “Gli Animalisti 100%” scrivono sugli striscioni: «Siamo incazzati neri e tutto questo non lo accetteremo più».
Durante la mattinata di giovedì sono accorsi sul posto anche i Carabinieri. In contemporanea gli attivisti hanno colpito presso esercizi commerciali di compravendita di animali in provincia di Milano. Il movimento fa riferimento ad un sito internet (www.centopercentoanimalisti.com) tramite il quale si diffonde il verbo animalista in tutte le sue sfaccettature, compresa quella dell’attivismo. Uno dei principi cardine dell’associazione è «Il superamento del principio che l’uomo possa disporre a proprio piacimento e a proprio vantaggio della vita degli altri esseri viventi».
«E’ doveroso ricordare che ormai la stragrande maggioranza dei cani di “razza” presenti nei negozi proviene dal’est Europa e sono molto frequenti problemi di salute per i poveri cuccioli allevati e trasportati illegalmente in modo violento e innaturale. Anche in questo, come in altri casi, si urla allo scandalo, ma mai si denuncia che a ogni offerta corrisponde sempre una domanda diffusa» scrivono sul forum. I titolari del negozio “Galapagos”, vittima della protesta, proprio non ci stanno: «Forse hanno sbagliato negozio, noi viviamo sugli animali, pensano forse che possiamo volere il male degli animali? Sarebbe quanto meno stupido».
E continuano: «Io condivido molti principi per i quali lottano questi signori, come la lotta tra i cani, la mattanza delle foche o la sperimentazione sugli animali per questo credo che il nostro negozio non c’entra proprio nulla con questa protesta di questa associazione che come dice mio figlio vuole solo che si parli di loro sui giornali». Il rispetto degli animali, secondo i commercianti, sta alla base del loro lavoro: «Noi prendiamo gli animali da allevamenti selezionati o li facciamo figliare noi stessi, abbiamo tutti i registri che dimostrano il nostro rispetto per le regole, anche per gli animali tropicali». E concludono: «Noi non siamo ambulanti, siamo un negozio, se gli animali che vendiamo non fossero in ottime condizioni di salute i clienti sarebbero i primi a lamentarsi».
An.tre.