Agrate, Uquifa chiude a giugnoSalta la vendita, a casa in 65

Agrate, Uquifa chiude a giugnoSalta la vendita, a casa in 65

Agrate Brianza – Vendita naufragata, per mancato accordo economico, e chiusura imminente, a fine giugno, con licenziamento dei 65 lavoratori rimasti. Colpo di spugna dunque sullo scenario che ha preso corpo nell’ultimo anno e che avrebbe dovuto condurre alla cessione del sito agratese di Uquifa, l’azienda chimica di via delle Industrie ad Agrate Brianza, con il mantenimento della produzione e dei livelli occupazionali.

Il primo allarme era scattato nell’estate 2007, quando la Yule Catto, società londinese azionista di Uquifa, aveva annunciato la chiusura del sito, decisione che sindacati e lavoratori avevano fortemente contrastato riuscendo a ottenere che si mettesse in pista l’ipotesi della cessione. E proprio con la rassicurazione che la trattativa stesse muovendo passi concreti, i sindacati erano rimasti in attesa lasciando che la trattativa procedesse. Ora si torna indietro. Anzi, sottolineano i sindacati, si peggiora perché due anni fa si parlava del mantenimento di una parte degli impianti, e di una trentina di lavoratori, mentre adesso la società ha deciso di abbassare del tutto la saracinesca, respingendo la richiesta di cassa integrazione straordinaria. Per i prossimi giorni i lavoratori annunciano iniziative di mobilitazione. Con una richiesta univoca: l’Uquifa riveda le proprie posizioni e rimetta in pista l’opzione di vendita.

«Solo nei primi giorni di aprile le organizzazioni sindacali sono venute a conoscenza, da fonti esterne e diverse da Uquifa, che la trattativa si era fermata e di fatto interrotta già da febbraio, nel momento decisivo della definizione del “prezzo” dell’operazione» spiegano Femca Cisl e Filcem Cgil, accusando la società di condotta “inadempiente”. E proseguono: «Nel frattempo la società ha comunicato alle rsu e alle organizzazioni sindacali che con la fine del mese di giugno Uquifa cesserà ogni attività. Lasciare che una simile trattativa si interrompa per non aver trovato un accordo sul prezzo di vendita è da irresponsabili».
Anna Prada