Abio Brianza ha bisogno anche di te

Lunedì 11 gennaio, al San Gerardo di Monza, parte il nuovo corso per i volontari dell’Associazione bambino in ospedale della Brianza. Servono nuove forze per regalare un sorriso ai piccoli ricoverati.
Volontarie di Abio in ospedale a Monza
Volontarie di Abio in ospedale a Monza

Per regalare un sorriso basta un attimo. Quello che richiede più tempo è la preparazione per entrare nei reparti pediatrici e stare a contatto con i bambini malati e le loro famiglie. Lì, necessariamente, non può bastare un attimo. Serve capire come avvicinarsi, come coinvolgere. Lunedì 11 gennaio partirà l’edizione 2016 del corso per i nuovi volontari di Abio Brianza. Un’occasione importante per arruolare chi è interessato all’Associazione bambino in ospedale, impegnata da 30 anni, con oltre 550 volontari, che portano soprattutto sorrisi. E non è poco. Portano svago, gioco e necessaria leggerezza, nei reparti ospedalieri che mettono più angoscia: quelli dove i pazienti ricoverati sono bambini. Piccoli costretti a stare a letto, a dispetto della loro età e della voglia di esplorare il mondo. Portano qualche attimo lieve anche ai genitori, preoccupati per i loro piccoli malati e a volte disorientati, pur con una diagnosi che ha tutti gli elementi per far tornare il sorriso.

Ora servono nuovi volontari, soprattutto per i turni diurni dell’ospedale San Gerardo di Monza. Ma c’è posto anche negli altri nosocomi dove l’associazione opera: a Cinisello, Desio, Carate e Vimercate. Per diventare volontario Abio bisogna essere maggiorenni, frequentare il corso di formazione di base, impegnarsi con costanza nel turno settimanale in ospedale, aggiornarsi frequentando i corsi di formazione permanente e partecipare alla vita associativa. Altri requisiti personali sono però indispensabili: serietà (per assolvere con costanza all’impegno), equilibrio (per non lasciarsi coinvolgere emotivamente e mantenere quindi la serenità indispensabile per aiutare), consapevolezza che l’atteggiamento del volontario deve essere partecipe e positivo (per comunicare al bambino e ai suoi familiari fiducia e serenità), fantasia, senso critico (per non adagiarsi nella routine e nell’abitudine rimettendo continuamente in discussione il proprio modo di operare).

Vogliamo raccontare qui, ad esempio, la storia di Tatiana Santambrogio, una dei tanti giovani volontari.

Tatiana ha 29 anni, è di Cesano Maderno e nella vita è arredatrice. Ogni settimana però, il martedì sera, “stacca la spina” e passa tre ore nel reparto di pediatria del San Gerardo.

«Per dare il massimo devi essere in grado di non pensare a tutto quello che fai e che sei fuori da lì. Così come devi essere capace, – racconta Tatiana – una volta tornata a casa, a non portarti dietro le storie e i volti che incontri lì dentro. Ci sono bambini che crescono con te, hanno malattie croniche e tu li vedi per la prima volta a 3 anni e poi li incontri ancora quando ne hanno 9».

Tre ore di impegno, con un turno di 3/4 persone, chiamate ad animare la sala ricreativa del reparto, con giochi o piccoli lavoretti o stare in camera se qualche piccolo paziente non può alzarsi dal letto e magari ha solo bisogno di essere “coccolato”. Insegnano anche questo nei corsi per i volontari: sei mesi di formazione, con primari e psicologi, (e anche un tutor-senior) per testare motivazioni e anche predisposizioni prima di essere destinati al reparto più adatto, dall’ematologia pediatrica al day hospital. Tatiana ha frequentato il suo corso a 21 anni e da allora non ha mai smesso di fare la volontaria Abio. Lei fa il turno serale, ma ogni volontario può scegliere la fascia oraria: mattino, pranzo, pomeriggio e sera.

Appuntamento, dunque, lunedì 11 gennaio, alle 18.30, all’ospedale San Gerardo di Monza, aula conferenza villa Serena. Per entrare a far parte della squadra Abio.

(Info www.abiobrianza.org)