Il recente incontro tra i sindaci brianzoli su Pedemontana ha (ri)sollevato il polverone sull’autostrada che, entro il 2026, dovrebbe congiungere la provincia da Ovest a Est. Se, da un lato, pare sconcertante che i primi cittadini intervenuti abbiano ammesso di non conoscere le carte del tracciato definitivo, dall’altro va detto che non meno sconcertante è il fatto che nessuno di loro si sia premurato di farne preventivamente richiesta, segno di un atteggiamento di passiva superficialità o, peggio, di persistenti dubbi sul completamento dell’opera.
In ogni caso resta di tutta evidenza il fatto che il progetto sia più che altro subito da parte delle amministrazioni comunali. Di più: nonostante questa infrastruttura, pur figlia degli anni Ottanta, sia considerata “di centrodestra”, perché sponsorizzata fortemente dalle ultime giunte regionali lombarde, anche gli amministratori di quella stessa parte politica, soprattutto nel Vimercatese, appaiono tiepidi al riguardo, per usare un eufemismo.
Il rischio, così, è che, dopo anni di stallo, venga completata in tempi strettissimi un’opera che alla fine nessuno vuole davvero. Quantomeno non senza avere delle certezze su compensazioni e interventi accessori. Il che è pienamente comprensibile. E, dato che ormai si è atteso per oltre un trentennio, varrebbe forse la pena fare le cose con più calma.