Lo storico Alessandro Barbero è certamente uno degli accademici più brillanti e intellettualmente onesti del nostro Paese. Nella serata di lunedì 11 settembre ha fatto il suo esordio televisivo in prima serata, ospitato dal canale La7, con un programma dedicato, in particolare, all’evoluzione del concetto di democrazia. L’argomento, in un’epoca di crescenti disuguaglianze, è quanto mai attuale e il risultato (fonte Auditel) è stato confortante: oltre 900mila spettatori, più dei “soliti” salotti politici.
Bene, dirà qualcuno. Il fatto è che questa cifra andrebbe confrontata anche con i quasi tre milioni di italiani che, nella stessa fascia oraria, erano incollati allo schermo per la prima puntata 2023 del “Grande Fratello” (su Canale 5). Dato che, più di qualsiasi speculazione sociologica, è in grado di far comprendere quanto l’imbarbarimento dei nostri connazionali e il loro disinteresse nei confronti di tematiche che dovrebbero riguardarli da vicino abbiano raggiunto un punto di non ritorno.
Sì, perché si possono lanciare tutti gli strali possibili sull’iniquità che attanaglia sempre di più la nostra società o sulla necessità di tutelare, in uno scenario di strapotere delle logiche mercatiste, diritti in teoria garantiti e acquisiti… ma se poi la realtà socio-culturale è quella dipinta da questi numeri, beh, allora la battaglia è già persa in partenza.