Il rapporto mensile WASDE ed altre statistiche economiche significative sono state rese pubbliche la scorsa settimana. Abbiamo assistito a un’inversione in cui ha perso dodici centesimi fino a quando il movimento di limit-up di venerdì ha quasi annullato queste perdite, portando la settimana a chiudere a 88,71.
L’indice dei prezzi al consumo, a giugno, è aumentato del 9,1% rispetto all’anno scorso, molto al di sopra delle previsioni, afferma il Dipartimento del lavoro. L’indice dei prezzi al consumo, che ha mostrato un’economia in forte espansione e un’inflazione in aumento, è stata la più grande preoccupazione della scorsa settimana. Nello stesso mese, anche l’indice dei prezzi dei produttori è aumentato dell’11,3%.
Nelle ultime cinque settimane, il Bloomberg Commodity Index è sceso del 18%.
Lo dimostra ulteriormente il fatto che il cotone sta ancora del grande esodo degli speculatori dalle materie prime, esodo spinto più dai timori di una recessione che dai fondamentali negativi.
A giugno, le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1%, significativamente meglio del calo dello 0,1% di maggio e leggermente superiore alle stime. Questo aumento è l’unica notizia economica positiva dell’ultimo periodo
Secondo le attuali stime del mercato, i 67 centesimi servirebbero un buon minimo per i produttori, al di sotto scatterebbe l’applicazione degli LDP, che sono fuori dal radar delle misure d’emergenza da ottobre 2020.
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