NZD/USD conserva i guadagni post-Federal Reserve e punta a 0,6300

La coppia NZD/USD è in rialzo, in linea con il maggior rialzo settimanale.


I dati ANZ della Nuova Zelanda sono stati contrastanti e i timori di un crollo hanno messo alla prova i compratori della coppia Kiwi.


Powell della Fed ha scatenato le chiacchiere sulla neutralità della rete e ha affossato il dollaro statunitense nonostante un aumento dei tassi dello 0,75%.


Le letture flash del Prodotto interno lordo del secondo trimestre degli Stati Uniti e i catalizzatori del rischio saranno fondamentali da tenere d’occhio.

La coppia NZD/USD rimane in disparte a circa 0,6260-70, in vista della sessione europea di giovedì, dopo aver registrato il maggior rialzo in una settimana.

Come le altre principali coppie di valute, anche la coppia di Kiwi ha esultato per la debolezza della Federal Reserve statunitense, prima che i timori di un crollo e i dati precedenti sfidassero i tori. Inoltre, anche i dati misti sul sentiment della Nuova Zelanda hanno giocato un ruolo nel limitare i recenti movimenti della coppia.

L’ANZ Activity Outlook della Nuova Zelanda per il mese di luglio è migliorato a -8,7% rispetto al -9,1% precedente, ma la Business Confidence è scesa meno del -55 previsto a -56,7, rispetto al -62,6 precedente.

Secondo i dati di Reuters basati sulla pubblicazione dei dati, ANZ ha dichiarato in una nota che le imprese erano consapevoli che la Reserve Bank era in missione per diminuire la domanda dei clienti per controllare gli aumenti dei prezzi, quindi non c’è da sorprendersi che fossero preoccupate.

La rivalutazione da parte del mercato dell’indicazione del presidente della Federal Reserve Jerome Powell di un’inversione di tendenza e di una neutralità netta dei rendimenti dei Treasury statunitensi a 2 e 10 anni sembra aver pesato sulle quotazioni del NZD/USD e sulla propensione al rischio degli investitori. Inoltre, l’umore cauto in vista dell’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo statunitense Joe Biden ha praticamente sfidato gli acquirenti della coppia NZD/USD, mentre la lettura flash del PIL annualizzato del secondo trimestre degli Stati Uniti, previsto allo 0,4% rispetto al -1,6% precedente, ha messo in crisi gli acquirenti.

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