Mentre i tassi aumentano al ritorno di tutti i mercati, i futures sull’S&P 500 scendono verso 3.600

La ripresa dei mercati completi intensifica l’atmosfera di risk-off della sessione asiatica di martedì. La causa potrebbe essere l’accresciuta posizione da falco della Fed in un contesto di grave recessione. Anche le preoccupazioni geopolitiche su Cina e Russia potrebbero influire sull’umore.

I futures sullo S&P 500, che riflettono l’umore, invertono i guadagni della prima sessione asiatica e riaffermano il minimo intraday vicino a 3.620 durante i cinque giorni di ribasso. I tassi dei Treasury statunitensi a 10 anni restano fermi intorno al 3,96%, ma l’omologo a due anni interrompe un rialzo di quattro giorni e si avvicina al 4,31%.

Ultimamente, però, sembrava che l’umore fosse stato oscurato dai pesanti bombardamenti della Russia su Kiev in risposta all’esplosione sul ponte di Crimea. I timori di un nuovo scontro tra Stati Uniti e Cina, insieme alle inquietanti preoccupazioni per Taiwan e la Corea del Sud, potrebbero essere sulla stessa linea.

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L’umore è influenzato anche dallo strumento FedWatch del CME, che prevede una possibilità del 78,4% che la Fed aumenti i tassi di interesse di 75 punti base a novembre. Il chiarimento potrebbe avere a che fare con il rapporto positivo di venerdì sui posti di lavoro negli Stati Uniti e con i recenti commenti da falco dei governatori della Fed.

Charles Evans, presidente della Fed di Chicago, ha dichiarato lunedì che “gli Stati Uniti possono ridurre l’inflazione abbastanza velocemente senza recessione o un forte aumento della disoccupazione”. Il responsabile delle decisioni ha anche osservato che la Fed deve negoziare “attentamente e deliberatamente” per arrivare a un tasso di policy “ragionevolmente restrittivo”. Secondo il Wall Street Journal (WSJ), Lael Brainard, vicepresidente della Federal Reserve, si è espressa a favore di un aumento graduale dei tassi in futuro.

Va sottolineato che anche l’incertezza politica nel Regno Unito e le pessime prospettive economiche dell’Eurozona aumentano il pessimismo del mercato, che a sua volta si unisce ai tassi più attuali per sostenere l’indice del dollaro USA (DXY) ed esercitare una pressione al ribasso sulle materie prime e sul dollaro australiano.

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