La crisi del 2022 non ferma le criptovalute: dal 2013 la criptoeconomia è aumentata dell’80.466%

Nonostante da novembre 2021 a oggi la capitalizzazione di mercato delle criptovalute sia crollata, questo rimane un settore che è cresciuto più di tutti in meno di 10 anni.

Il 9 maggio 2013, coinmarketcap.com registrava 14 asset crypto, mentre la capitalizzazione di bitcoin era di 1,24 miliardi di dollari, con 11,13 milioni di bitcoin in circolazione.
Al momento, secondo coinmarketcap.com esistono ben 22.709 criptovalute. Inoltre, dal 2013 il market cap della criptoeconomia è cresciuto in modo significativo, aumentando del 80.466%.

L’evoluzione della criptoeconomia: da 14 a 22.709 criptovalute

La perdita di oltre 1.500 miliardi di dollari da novembre 2021 non ha fermato la criptoeconomia: i grafici di coinmarketcap.com (CMC) su archive.org mostrano che nel 2013 esistevano solo 14 criptovalute: bitcoin, litecoin, peercoin, namecoin, feathercoin, terracoin, devcoin, freicoin, novacoin, chncoin, bbqcoin, mincoin, bitbar e ixcoin. Il loro valore complessivo era di poco superiore a 1,32 miliardi di dollari.

Molte di queste criptovalute sono sparite dai radar, inoltre all’epoca non esistevano asset come ethereum, bnb, solana, cardano, tether, usd e avalanche.
Allo stesso modo, nel 2013 non erano ancora arrivate le stablecoin, che ad oggi rappresentano 137 miliardi di dollari degli attuali 1,06 trilioni di dollari della criptoeconomia.

Il 9 maggio 2013 BTC veniva scambiato a un valore enormemente inferiore rispetto a quello attuale: 111,87 dollari per criptovaluta. Oltretutto, i BTC in circolazione erano solo 11,13 milioni, rispetto agli odierni 19,30 milioni.
Nel 2013, il valore complessivo di BTC era di 1,24 miliardi di dollari, mentre il market cap di litecoin (LTC) era il secondo più grande e ammontava a circa 59,05 milioni di dollari.
A oggi, il market cap di LTC è cresciuto esponenzialmente, a ben 6,79 miliardi di dollari.
Sebbene sia una criptovaluta ormai dimenticata, Peercoin (PPC) aveva un marketcap di 5,23 milioni di dollari e un valore di circa 13,15 milioni di dollari.
Altre criptovalute, come terracoin (TRC), non sono state altrettanto fortunate. Nel maggio 2013, il valore di TRC era di 1,14 milioni di dollari, mentre oggi è sceso a 340.296 dollari. Inoltre, alcune criptovalute sono ormai state abbandonate, al punto da non figurare neanche sui siti di aggregazione come coinmarketcap.com.
Nel 2013 esistevano pochi exchange di criptovalute, tra l’altro neanche troppo affidabili. Anche i wallet crypto scarseggiavano, e in effetti, nove anni fa l’infrastruttura della criptoeconomia era in stato embrionale.

Il 2022 è stato un anno difficile per il settore delle criptovalute, durante il quale diverse aziende sono fallite a causa della crisi, con centinaia di miliardi di dollari praticamente evaporati dal mercato.
Nonostante questo, il settore delle criptovalute gode di ottima salute e dal piccolo boschetto che era nel 2013, si è trasformato in una vera e propria foresta. Non sono tanti i mercati che in meno di 10 anni sono aumentati dell’80.466%.

Progetti che crescono

Nonostante il 2022 sia stato un anno molto negativo per le criptovalute, non sono mancati nuovi progetti che stanno dimostrando di poter raccogliere notevole interesse da parte degli investitori.

Fight out

Fight Out è un progetto in prevendita che ha da poco superato la soglia dei 5 milioni di dollari raccolti in poco tempo. Si tratta di un progetto move to earn che premia gli utenti per la loro attività fisica.
Rispetto ad altre app leader finora nel settore, Fight Out apporta diverse novità, per esempio amplia la gamma degli esercizi fisici che consentono di ricevere le ricompense. Inoltre Fight Out creerà o si affilierà a palestre fisiche nelle principali città americane e del mondo in cui la comunità potrà ritrovarsi.
Fight Out è anche un metaverso in cui gli utenti vengono trasformati in avatar NFT: se l’utente reale raggiunge gli obiettivi del suo programma di allenamento, allora anche l’avatar avanzerà nel mondo virtuale. Sono stati coinvolti finora come ambasciatori del progetto alcuni campioni dello sport. La prevendita terminerà il 31 marzo.

C+Charge

C+Charge opera nel settore della ricarica dei veicoli elettrici. È una rete fisica di stazioni di ricarica e un’app che consente di pagare la ricarica col token nativo CCHG. In cambio, l’automobilista riceve crediti di carbonio in formato digitale che poi potrà convertire in NFT ed eventualmente rivendere.
Utilizzando l’app, l’utente può localizzare le stazioni aderenti più vicine, conoscere in anticipo il prezzo praticato e il tempo di attesa. Questo sistema assicura vantaggi economici e tecnici anche ai gestori delle stazioni di ricarica aderenti.

Il token CCHG ha appena superato i 2 milioni di dollari in prevendita e si prepara a sbarcare sui primi exchange centralizzati il prossimo 31 marzo.

I.P.

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