L’editoriale del direttore: il progresso imposto per decreto? Ha delle conseguenze. L’importante è saperlo

Nella storia dell’umanità mai l’innovazione si è imposta per decreto, ma solo quando, in un dato ambito, è stata in grado di semplificare le condizioni di vita.
Il direttore de “il Cittadino”, Cristiano Puglisi

D’accordo: per vivere meglio, in questo pianeta, qualcosa bisogna pur farla. E il progresso tecnologico, in tal senso, ci può aiutare. Ma una cosa è chiara: nella storia dell’umanità mai l’innovazione si è imposta per decreto, ma solo quando, in un dato ambito, è stata in grado di semplificare le condizioni di vita. Un esempio su tutti: l’automobile ha scalzato la carrozza non perché qualcuno abbia messo al bando i cavalli, ma perché il rapporto tra costi e benefici, a un certo punto, ha giocato a suo vantaggio. Con la famigerata “direttiva green” dell’Ue sulle case e la scelta (sempre “made in Bruxelles”) di vietare le auto a combustione dal 2035 non è esattamente la stessa cosa.

Sul Cittadino, nelle ultime due settimane, abbiamo affrontato proprio questi due temi, per capire quali siano gli scenari per la Brianza. Il risultato? Il 50% degli immobili del territorio rischia di essere praticamente invendibile a partire dal 2030, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire in termini socio-economici, mentre oltre un migliaio sono gli autoriparatori brianzoli che, con il passaggio “obbligato” all’elettrico, rischiano di restare a spasso. Quando vengono prese certe decisioni, del resto e per quanto lungimiranti possano essere, di mezzo ci vanno sempre delle vite. Delle famiglie. Delle persone. Ecco, ci sembrava giusto ricordarlo.