L’editoriale del direttore: Governo e caro benzina? Siamo al “tacete ed elargite, sudditi”

I distributori di carburante, da qualche a settimana a questa parte, espongono, giorno dopo giorno, prezzi sempre più alti. Ma a Roma fingono di non vedere...
Cristiano Puglisi
Cristiano Puglisi

I distributori di benzina, da qualche a settimana a questa parte, espongono, giorno dopo giorno, prezzi sempre più alti. Evidentemente le turbolenze internazionali continuano a farsi sentire, dopo un periodo in cui pareva che la situazione si fosse normalizzata.

A fare i conti con questa (ennesima) batosta sono le famiglie, che vedono i loro redditi erosi e aggrediti da “assalti” che provengono da ogni direzione: dal fisco all’inflazione, passando, per l’appunto, per i carburanti e le manie vessatorie delle amministrazioni locali e non, che, soprattutto sugli sfortunati possessori di veicoli e sui pendolari automuniti, in questi ultimi tempi, si stanno sbizzarrendo.

In questo poco idilliaco contesto il Governo, proprio in questi giorni impegnato a difendere le proprie scelte contro il reddito di cittadinanza (i cui percettori non sono tutti truffatori o scansafatiche, come certa vulgata vorrebbe dare a intendere, per inciso), non ritiene necessario intervenire per ridurre le accise. Eppure, per quanto difficile possa essere l’attuale contesto economico e geopolitico (questo nessuno lo nega), una misura di questo tipo era tra le più attese, viste anche le promesse fatte al riguardo, nel tempo, da alcune delle formazioni che compongono l’esecutivo in carica. E invece niente. Nulla. Siamo alle solite. Sì, insomma: tacete ed elargite, sudditi.