I soggiorni in terapia intensiva raddoppiano il rischio di demenza

Secondo i risultati di uno studio, gli anziani che trascorrono periodi più lunghi in terapia intensiva (ICU) sviluppano un rischio doppio di demenza nell’ultima metà della loro vita rispetto alle persone normali o a quelle più giovani che trascorrono periodi più lunghi in ICU.

Secondo Bryan D. James, dottore di ricerca e epidemiologo presso il Center of Rush Alzheimer’s Disease, in una conversazione con Medscape Medical News, “i soggiorni più lunghi degli anziani in terapia intensiva potrebbero essere il fattore non riconosciuto della demenza, che spesso è anche sotto-riconosciuta”.

Per studiare i segni di demenza negli anziani che trascorrono periodi più lunghi in terapia intensiva, i loro fornitori di cure devono monitorare e valutare il loro stato cognitivo nel lungo periodo”.

Questo studio è stato presentato alla 2022 Conferenza Internazionale dell’Associazione Alzheimer (AAIC).

Questo studio definisce una forte connessione tra i soggiorni più lunghi in terapia intensiva per gli adulti più anziani con un forte e doppio rischio di sviluppare demenza, in particolare gli adulti che sono stati ricoverati per malattie critiche.

D’altro canto, però, lo studio non è riuscito a trovare legami a lungo termine tra i soggiorni in terapia intensiva e l’Alzheimer.

Questo studio è stato ulteriormente dimostrato durante il periodo Covid-19, quando un numero elevato di adulti anziani è stato sottoposto a lunghi periodi di degenza in terapia intensiva. James ha anche detto che questo studio è stato fondamentale per essere dimostrato in questo periodo, perché non poteva esserci un altro momento migliore.

Lo studio ha riguardato 3822 adulti, con un’età media di 77 anni, sotto la supervisione dell’équipe di Rush, che ha ricercato le tracce di demenza sviluppate nei pazienti anziani ricoverati in terapia intensiva a lungo termine.