Dai problemi di trasporto per i raccolti statunitensi alle preoccupazioni per il rinnovo dell’accordo per l’esportazione di grano dal Mar Nero, ecco le ultime notizie sulle principali vicende alimentari di tutto il mondo.

Rischio logistico

Il Midwest degli Stati Uniti sta affrontando la siccità a causa del prosciugamento del fiume Mississippi, i cui affluenti costituiscono un’arteria di trasporto essenziale per il Paese. Il calo del livello dell’acqua ha provocato l’incaglio di chiatte, causando ostacoli e ritardi sui fiumi Ohio e Mississippi, che sono tra le rotte essenziali per le spedizioni agricole e l’industria pesante degli Stati Uniti.

Il livello dell’acqua nel Mississippi è insufficiente, il che significa che è diventato costoso e richiede tempo per portare i raccolti ai terminali di esportazione. Questo è il motivo del rallentamento delle spedizioni fuori dal Paese. Gli agricoltori americani sono pronti a esportare in questa stagione il minor quantitativo di grano degli ultimi cinquant’anni.

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La minaccia della coda

C’è anche il rischio di uno sciopero ferroviario. All’inizio di questa settimana, la maggior parte dei 12.000 lavoratori sindacalizzati delle ferrovie ha rifiutato un accordo di lavoro provvisorio mediato nella regione dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo avviso da parte dei membri dei lavoratori che dovrebbero accettare l’accordo o rischiare uno sciopero.

La minaccia delle forniture statunitensi potrebbe aggravare le crisi alimentari che, secondo il FMI, potrebbero essere pari a quelle che hanno scatenato disordini politici e sociali nei Paesi sviluppati nel 2007-2008.

Più cibo per le opinioni

Nel corso di un incontro a Washington, il Segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha convocato i funzionari delle economie più importanti per proporre ulteriori aiuti alle nazioni a basso reddito più colpite dalle perturbazioni delle forniture alimentari a livello mondiale.

In un altro evento, il funzionario statunitense ha consigliato ai Paesi di astenersi dal vietare le esportazioni di merci nel tentativo di deviare le crisi alimentari globali.