Tenero il suo post in cui una mano caritatevole offre da bere ad un gattino assetato in questi giorni di contrabbando metereologico. Immagine da “gattara” impenitente accompagnata da un accorato appello a non dimenticarsi dei nostri amici animali. La scelta del gatto poi e non del solito cagnolino compassionevole ormai inflazionato, era una “furbata” precisa. Ancora.
Come rimanere indifferenti mentre tutti gli altri fanno rumore. Ed allora ecco quell’altro messaggio per internauti in cui campeggia sullo sfondo il corridoio dei passi perduti del Palazzaccio di fascistissima memoria (l’edificio non il post…) che ospita il Comune di Monza. Mancava solamente la luce accesa a notte fonda dell’ufficio per completare il messaggio mediatico. Accompagnato questa volta l’immagine con un testo in stile immarcescibile ed indefesso, in cui si ribadiva l’impegno che il titolare della foto sta dando a vantaggio della comunità che l’ha votata prima. E che le ha permesso di fare l’assessore poi.
Diciamo subito che è Giada Turato, fresca di nomina come responsabile di Ambiente, Mobilità, Energia. Bella (si può dire ad una donna o si rischia l’accusa di body shaming?)). Brava questo è tutto ancora da scoprire. Intelligente. Sin troppo. Lei di professione fa l’avvocato. Ma non uno qualunque. È stata (è, per ora a noi non è dato sapere…) in forza ad A2A, la concorrente della società municipalizzata di Monza (Acsm-Agam) che tratta la stessa materia. Legal Business Development. Insomma uno stratega. Nuovi mercati in cui proporre i prodotti dell’azienda per cui lavora. Individuare i potenziali clienti, contattarli e creare nuove opportunità di business. Partecipare alla generazione dei prezzi e dei servizi. Raggiungere un aumento di business. Il giorno 8 luglio diventa assessore a Monza con le deleghe di cui sopra. È come se Lukaku pretendesse di giocare le partite dell’Inter con la maglia del Milan. E che fa l’avvocato con la passione dei gatti? Prende tempo. Dice di avere alcuni progetti importanti da chiudere con la società in cui è assunta. Tutto legale per carità, ma motivi di opportunità visto il conflitto di interesse incipiente, avrebbero consigliato una presa di posizione immediata.
Sul suo profilo Facebook rimangono per giorni le cariche precedenti. Poi interviene il sindaco che chiede chiarimenti. Paolo Pilotto è abituato a fare i conti con parabole e rosari e non lo puoi incantare con la foto dei felini assetati. Politicamente passare dai gatti alla gatta da pelare può essere un attimo. Ed infatti. Da Fb sparisce tutto quanto. Ma soprattutto lei, dopo l’intervento del sindaco, chiede all’azienda privata l’aspettativa (dicono) per continuare a fare l’assessore. Così seppur tardivamente, per togliere gas alle polemiche. Chiudiamo parafrasando una canzone di Enzo Jannacci: se me lo dicevi prima…