Che cos’è la blockchain e perché salverà il mondo?

Riduce gli intermediari è democratica e accoglie progetti ecologici. Ecco perché la Blockchain non è solo criptovalute!

Se cercate su Internet il significato della parola blockchain rischiate di trovarvi in un vicolo cieco tra definizioni complicate e descrizioni chilometriche, oltre agli immancabili banner che vi invitano a investire in criptovalute.

Dal punto di vista tecnico spiegare nel dettaglio che cos’è e come funziona una blockchain non solo richiederebbe parecchio tempo ma chi ascolta dovrebbe disporre di conoscenze informatiche di buon livello.

Ma se volete coglierne la funzione primaria, non servono lauree o diplomi e potete affidarvi a un frase che semplifica il concetto al suo scopo originario: “La Blockchain permette di scambiare valore senza la presenza di un intermediario”.

Gli intermediari sono pagati a caro prezzo

Insomma, Il classico caso di due persone che devono affrontare la vendita e l’acquisto di un bene. Per scambi importanti, come l’acquisto di una casa o di un terreno, di solito è richiesta la presenza di un intermediario come ad esempio una banca e di un notaio, che in cambio del loro servizio richiedono il pagamento di una commissione.

La blockchain permette invece che lo scambio si verifichi senza la presenza dell’intermediario garantendo lo stesso livello di sicurezza (se non maggiore) e senza dover pagare commissioni salatissime.

Ma è anche molto di più. Immaginate la vendita di un bene dal costo elevato. Un immobile, una società, un’opera d’arte.

Ad oggi bisognerebbe essere in grado di trovare un compratore che disponga dell’intera somma, oppure di diversi compratori che si mettono insieme per acquistarla.

Tutto questo genera costi multipli per gli attori coinvolti che dovranno rivolgersi a consulenti, avvocati e una banca che funga da garante.

Tramite la tokenizzazione o frazionizzazione, è possibile dividere il valore del bene in tante piccole parti, anche infinitesimali, e venderle ad un numero imprecisato di persone conj commissioni quasi nulle.

Casi d’uso della blockchain

Anche se ad oggi c’è ancora gente che confonde il concetto di blockchain con quello di criptovalute, sono ormai tantissimi i casi d’uso di questa nuova tecnologia.

Gli esperti hanno però cominciato a fornire una schematizzazione per riassumerli in tre ambiti principali come la notarizzazione, per dare una data certa, integrità del contenuto e paternità a qualsiasi tipo di dato o documento digitale, la tokenizzazione, ovvero la rappresentazione di dati digitali o fisici tramite un token e che comprende quindi anche gli NFT, e i pagamenti.

Tutti i progetti esistenti ad oggi appartengono a una o più di queste categorie. Investire oggi potrebbe assicurare un vantaggio competitivo nel prossimo futuro.

Ecoterra: riciclo, proof of stake e compensazione dei crediti di carbonio

Tra i casi d’uso della blockchain spiccano anche progetti ecologici che hanno a cuore il pianeta come il progetto Ecoterra.

Si tratta di una blockchain costruita su rete Etehreum e con algoritmo di consenso proof of stake dedicata alle tematiche ambientaliste che punta su due caratteristiche chiave.

Da un lato permette di riciclare i rifiuti di tutti i giorni come plastica, alluminio utilizzando il concetto di Recycle2Earn, riciclare per guadagnare. Per farlo utilizza i cosiddetti Distributori Automatici Inversi (RVM) e un’app per smartphone che traccia i rifiuti e assegna come ricompensa i token del progetto. Lato aziende, invece, permette di compensare e le emissioni di carbonio certificandole sulla blockchain, in maniera trasparente e immutabile.

Anche in questo caso investire per primi nel progetto assicura vantaggi competitivi ed economici. Ecoterra è infatti ancora in fase di prevendita dove ha già raccolto più di 3 milioni di dollari. Come accade spesso in questo tipo di progetti il prezzo è destinato a crescere durante le varie fasi, quindi chi investe per primo lo fa ad un prezzo più basso.

Se volete approfondire il progetto potete farlo qui: ECOTERRA

I.P.

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