No, il Cda di giovedì 26 giugno di Fininvest non ha ratificato la cessione del Monza. Il tema non era nemmeno all’ordine del giorno. Sicuramente se n’è parlato, in via informale. Perché la società calcistica è un peso per la holding della famiglia Berlusconi. Un peso economico che ha succhiato quasi 300 milioni di euro in questi sette anni di scalata dalla Serie C alla Serie A. Un peso che si farà sentire ulteriormente a causa della svalutazione dovuta alla retrocessione.
Calcio Monza, sul piatto l’offerta di una trentina di milioni di Beckett Layne Ventures
Sul piatto c’è l’offerta di Beckett Layne Ventures, una trentina di milioni per tre quarti delle quote. Il fondo americano, rappresentato in Italia dall’avvocato Mauro Baldissoni, ex vicepresidente della Roma ai tempi di Pallotta, è molto fiducioso di poter chiudere, mentre sullo sfondo rimane il fondo texano Blue Crow, pronto ad una collaborazione meno invasiva. L’offerta rimane e Fininvest potrebbe anche convocare un Cda straordinario già la settimana prossima per arrivare velocemente al signing sui termini dell’accordo.
CdA Fininvest: “Utili in calo per donazione a Fondazione Doris e svalutazione Ac Monza”
Nel frattempo però si è parlato di tutt’altro, come ha spiegato l’Ad Danilo Pellegrino in un’intervista rilasciata al Sole 24 ore: «Il gruppo è in ottima salute, l’utile consolidato cresce, l’indebitamento cala». Anche se gli utili di Fininvest Spa (cassaforte finanziaria di famiglia) calano. «Dipende da due fattori non ricorrenti: la donazione di 60 milioni alla Fondazione Ennio Doris e la svalutazione dell’Ac Monza dopo il passaggio in B che ha pesato per 121 milioni. Al netto di queste due situazioni l’utile sarebbe cresciuto di oltre il 30%, come dimostrano gli alti dividenti pagati».
Cessione Monza, Fininvest: “Non commentiamo singoli nomi”
Sulla cessione: «Non commentiamo singoli nomi. Stiamo lavorando per finalizzare il signing». Sulla fine dei sogni sportivi di Silvio Berlusconi: «Il Monza era innanzitutto una passione del presidente, un progetto in cui ha creduto e che gli ha dato grandi soddisfazioni. Lui stesso aveva condiviso l’avvio del processo per la ricerca di partner. In questi anni Fininvest ha sostenuto il club con risorse importanti, quasi 300 milioni di euro portandolo per la prima volta in Serie A. Come tutte le aziende abbiamo però l’obbligo di monitorare costantemente i nostri investimenti e la loro sostenibilità». Tradotto: l’epoca Fininvest nel mondo del calcio sta finendo, ma qualcosa la famiglia Berlusconi, presidente prima e figli poi, seppur in misura minore, ha lasciato. Il futuro è tutto da scrivere, ma sul punto più alto della storia del Monza un nome sarà sempre scolpito a caratteri cubitali.