Urbanistica, avanti piano. La battuta oramai è scontata. Ma che sia il mattone a tenere banco questa settimana un po’ ovunque non è una battuta. E che sia fonte di gioie e dolori, soprattutto questi ultimi, anche. A Concorezzo l’esecutivo Capitanio si ritrova tra l’incudine e il martello. Due progetti due, su cui aveva investito le carte elettorali, che stanno diventando una barzelletta. Uno che (non) procede a suon di varianti da migliaia di euro (per una scuola ultra moderna di cui non si riesce a finire nemmeno la palestra) e l’altro, per una Rsa che avanza col girello. Su tutto l’incombere di quel gran “pasticcio” di Palazzopoli che da Milano è arrivato a far sentire la propria presenza anche nell’aula del consiglio comunale. L’architetto Pella, indagato per corruzione e ora ai domiciliari, è di casa in città. E non solo in città. Tanto che qualcuno ha chiesto l’elenco dettagliato delle consulenze affidate dal Palazzo alla sua società in questi anni. Tutto regolare, per carità. Ma le inchieste, si sa, non piacciono mai a nessuno. E poi c’è Agrate dove l’esecutivo di sinistra di Simone Sironi deve fare i conti con la ristrutturazione di un teatro arrivata a costare quasi 10 milioni di euro. Manco fosse La Scala di Milano. I soldi non ci sono e come in una storia d’amore in difficoltà, l’esecutivo ha chiesto “una pausa di riflessione”. Per chi deve contare i centesimi, ci sono altri pronti a spenderne a cariolate. Specie perché non sono comunali, ma regionali. E’ il quartetto d’archi composto da Bernareggio, Ronco, Bellusco e Aicurzio. Con una modifica turbo alla convenzione, l’acquisto della super car per i vigili urbani è cosa quasi fatta. Totale: 98mila euro. Più che una macchina, un monolocale. Cerchi in lega, sedili riscaldati in pelle e pure il maxi schermo lcd. Di questi tempi, a pensarci bene, forse anche meglio di una casa…
Da mattone a incubo: il cemento turba i sogni della politica
A Concorezzo l’esecutivo Capitanio si ritrova tra l’incudine e il martello. Due progetti due, su cui aveva investito le carte elettorali, che stanno diventando una barzelletta