Trattative ad oltranza per “salvare” i 55 dipendenti della Fimer di Vimercate in amministrazione straordinaria. La società che ha sede in via Kennedy specializzata nella produzione i inverter è ormai da un paio d’anni in una profonda crisi economica ed ora il tribunale di Milano attraverso i commissari straordinari sta cercando di venderla con un bando.
Vimercate: i lavoratori Fimer e il bando
La questione è assai delicata perché l’impresa ha due sedi produttive tra Velasca e Terranova Bracciolini in Provincia di Arezzo.Se per l’impianto toscano non ci sono problemi per l’alienazione perché di proprietà mentre lo stabilimento brianzolo non lo è e quindi non può essere messo in vendita con il bando. In altre parole i 55 operai del sito di via Kennedy in cassa integrazione fino al 30 novembre sono a rischio.
Vimercate: i lavoratori Fimer e la trattativa con i sindacati
Tra martedì 27 e mercoledì 28 agosto c’è stato un incontro tra sindacati e commissari e le assemblee coi lavoratori. “Le strade percorribili sono due – ha spiegato Gabriele Fiore della Cisl – il licenziamento con incentivo all’esodo, che però vorremmo più sostanzioso entro il 30 settembre, oppure il mantenimento in organico del personale con il trasferimento nella fabbrica in Valdarno con però delle agevolazioni”. Per chi scegliesse il trasloco in Toscana, i commissari concederebbero l’affitto della casa pagato per 12 mesi, ma anche in questo frangente i sindacati puntano ad ottenere qualche garanzia in più per le maestranze. Settimana prossima ci sarà un nuovo vertice tra le parti. Intanto scorre il tempo per il bando di vendita e per le imprese interessate a rilevare Fimer c’è tempo fino al 31 agosto per dichiarare la propria volontà di acquisto e poi produrre una proposta vincolante entro il prossimo 15 ottobre. In parallelo i sindacati insistono affinché la cassa integrazione straordinaria venga prorogata oltre il 30 novembre e che vengano avviati anche dei percorsi di formazione e ricollocamento degli operai in questi ultimi mesi in cui sussiste ancora l’ammortizzatore sociale.