Vimercate, altri esuberi all’Alcatel Incontro a Roma: «Meno lavoro»

Doccia fredda per i delegati sindacali di Alcatel durante l’incontro al ministero dello Sviluppo economico. La multinazionale prevede di abbassere la produzione a Rieti, Battipaglia e Vimercate, producendo nuovi esuberi.
L’ingresso dello stabilimento Alcatel di Vimercate
L’ingresso dello stabilimento Alcatel di Vimercate foto spinolo

Di attività nuove in arrivo non se ne parla, almeno fino al 2014. E anche spingendosi fin lì, l’orizzonte non è comunque limpido e a dominare è l’incertezza. In compenso, le produzioni esistenti a Vimercate e nei siti di Rieti e Battipaglia nei prossimi mesi andranno a contrarsi o a sparire, producendo nuovi esuberi.

Il quadro presentato da Alcatel Lucent al Ministero dello Sviluppo economico non tranquillizza lavoratori e sindacati e acuisce i timori di un progressivo smantellamento della multinazionale dall’Italia.

Preoccupazione che per i lavoratori, ancora una volta, fa il paio con l’esigenza di avere risposte certe sulla prospettiva di breve e medio periodo e con l’annuncio di iniziative pubbliche da programmare nei primi giorni di maggio.

“La vediamo grigia – ha commentato Adriana Geppert, rsu Fiom Cgil Alcatel Lucent, dopo l’assemblea con sciopero di lunedì mattina – A questo punto, vogliamo sapere se l’azienda ha intenzione davvero di investire in Italia. Se non è così, ce lo dica perché in tal caso bisogna cercare un’alternativa possibile che permetta di non chiudere tutto e di salvare competenze e mantenere l’occupazione”.

A complicare il quadro è la vacanza del governo che giocoforza amplifica i ritardi dell’agenda digitale nazionale e indebolisce l’incisività delle soluzioni già in campo, a cominciare dall’accordo sindacale siglato a Roma lo scorso giugno sull’uso degli ammortizzatori e sull’impegno del gruppo franco-americano di introdurre addirittura entro la fine del 2012 nuove attività nel sito di via Trento. Il confronto tra le parti è aggiornato sempre al Ministero per il 17 maggio, allargato alle istituzioni locali, con l’auspicio che per allora il governo sia insediato e operativo.

“L’incertezza è totale – ha dichiarato Adriana Geppert, rsu Fiom Cgil di Alcatel Lucent dopo l’incontro -. L’impegno dell’azienda a portare nuove attività è del tutto disatteso e quello che c’è viene messo in discussione. Ci hanno detto che forse si aprirà una finestra a fine 2014 per l’introduzione di un nuovo prodotto. Ma di investimenti non si parla”.

Nel sito di via Trento, eccellenza mondiale del settore Optics di Alcatel Lucent, due spezzoni di attività andranno a confluire e ne deriveranno esuberi. Idem accadrà a Rieti e Battipaglia, dove cesseranno alcune attività.

L’azienda ha proposto di siglare un nuovo accordo che ripropone le caratteristiche di quello di giugno: dapprima la gestione con gli ammortizzatori per tagliare costi e attutire gli esuberi e per gennaio 2014 l il piano industriale.

“Questa è una soluzione che non condividiamo – ha aggiunto Geppert concludendo il suo intervento – Ci hanno già dimostrato in questi mesi la cattiva gestione della cassa e, più in generale, abbiamo spiegato che intendiamo subordinare l’accordo sugli strumenti all’impegno dell’azienda su precisi investimenti, altrimenti rischiamo di accompagnare con la cassa integrazione la chiusura progressiva dei siti italiani di Alcatel”.