La Brianza industriale guarda avanti. E lo fa anche da Villasanta. È approdatain città la Elmag, società del gruppo Scm di Rimini che dagli anni ’60 opera in via Elvezia di Monza, all’interno di un pregiato edificio industriale, in affitto. Si occupa di assemblaggio di impianti per la verniciatura del legno ed è azienda leader in Italia e all’estero.
Attraverso l’immobiliare del gruppo, ha comprato i capannoni della ex Carrier. È qui che trasferirà l’attività dal gennaio 2018. Lo conferma l’amministratore delegato Dario Tropeano, sottolineando l’importanza dell’operazione: «Questo acquisto è un segnale positivo innanzitutto perché ha richiesto un investimento che dimostra la fiducia nel futuro da parte del gruppo». Inoltre, alla base della decisione ci sarebbe la prospettiva di espansione e, quindi, la necessità di spazi più ampi.
Oggi l’impresa conta un centinaio di dipendenti, 70 a Monza e una trentina sparsi per il mondo, dagli Usa all’Asia, «ma esiste una possibilità di crescita -dichiara l’Ad- lo scorso anno per esempio abbiamo assunto 5-6 nuovi dipendenti». E, pur con la prudenza del dopo crisi, non si escludono ulteriori incrementi di personale.
Si rallegra il sindaco di Villasanta Luca Ornago che commenta così la notizia: «Sono molto contento. I nuovi insediamenti ci fanno sperare che qualcosa finalmente si stia muovendo e il fatto che si tratti in qualche modo del settore manifatturiero, antica vocazione di Villasanta, dà ancora più soddisfazione. Inoltre questa operazione ravviva l’anima di un grande quartiere produttivo».
In via Sanzio fino al 2014 c’era la Carrier, multinazionale americana dei condizionatori subentrata alla storica Delchi e finora proprietaria del maxi-comparto. Solo 10 anni fa dava lavoro a 700 persone. Oggi l’area è chiusa e l’unica traccia umana è la presenza dei custodi che scongiurano i tentativi di furto. Il comparto è stato diviso in lotti e quello principale è l’oggetto dell’acquisto di Elmag. Già lunedì partiranno i lavori di adeguamento, con la bonifica delle coperture in eternit, un passaggio che porta beneficio a tutta la cittadinanza. «Intendiamo fare un bel lavoro – chiarisce l’amministratore delegato- esportiamo all’estero il 95 per cento della nostra produzione e ci teniamo a un’immagine e a uno spazio di lavoro di qualità».
Non sfugge il potente valore simbolico: alla base ci sono le ceneri della ex Delchi che firmò gli impianti del teatro alla Scala di Milano e del traforo del Gran San Bernardo, per chiudere tristemente i battenti nell’era della multinazionale americana. Proprio da quelle ceneri oggi si riparte con l’eccellenza lombarda, richiesta in tutto il mondo.