Monza: storie di reddito di cittadinanza, i progetti Auser

I progetti di Auser Brianza per i percettori del reddito di cittadinanza.
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Il messaggio è forte e non deve lasciare spazio a dubbi. «Queste – sottolinea Tosco Giannessi, presidente di Auser Monza Brianza sono persone, non fannulloni». Le persone in questione sono tre percettori monzesi del reddito di cittadinanza che l’Auser, associazione di volontariato promossa dalla Cgil, ha inserito quest’anno nel proprio gruppo di volontari. Tre persone, tre vite ovviamente diverse, tre storie spiegate in un’apposita conferenza stampa per ribadire appunto come questa forma di integrazione del reddito non sia un mezzo per mantenere, a spese del contribuente, gente che non vuole lavorare. Anzi.

Monza: storie di reddito di cittadinanza, nove percettori in servizio per Auser

Una «precisazione» fatta proprio quando il Governo intende restringere il campo d’applicazione di questo strumento.
«Qui – precisa Giannessi – si tratta solo di dare una mano a persone che stanno attraversando un periodo di difficoltà, di assicurare loro un sostegno in attesa che trovino un lavoro. Abbiamo trovato persone volenterose, disponibili oltre il normale orario di servizio».

Ora sono complessivamente nove i cittadini percettori del reddito di cittadinanza che prestano servizio per l’Auser Monza Brianza. L’iniziativa è decollata grazie alla collaborazione con l’Ambito di Monza e i relativi Comuni. Le persone vengono individuate tra coloro che abbiano sottoscritto il Patto per il Lavoro o il Patto per l’inclusione sociale. Aderisce al progetto chi, dopo un colloquio, accetta di prestare servizio per l’associazione. Lo stesso progetto potrebbe partire nei prossimi giorni nell’Ambito di Carate. I volontari monzesi hanno un’età compresa tra i 35 e i 65 anni. L’orario di lavoro è compreso tra le 8 e le 16 ore settimanali. L’entità della cifra percepita è calcolata anche in base alla composizione della famiglia.

Monza: storie di reddito di cittadinanza, i progetti

C’è un beneficio economico destinato solo a chi è in affitto. La retribuzione media mensile dei volontari monzesi è indicativamente di 700 euro. Caterina Barone, 35 anni, ora lavora come impiegata amministrativa nella stessa Auser monzese.

«Qui –spiega – mi trovo bene. Ho cercato lavoro, ma quando sentono che hai una figlia, ti escludono a priori. Sono anche andata in depressione». La maggior parte dei volontari si occupa dell’accompagnamento di anziani e di persone fragili, in occasione di visite mediche e terapie.
Il compito svolto da M.S. , che spiega come «queste persone alla fine si affezionino a noi, ci siano riconoscenti dal punto di vista umano. Siamo in contatto con gli assistenti sociali che li seguono. Ma nessuno va a chiedere a cuor leggero il reddito di cittadinanza». C’è poi chi, spiazzato dalla rivoluzione digitale, ha perso la propria fonte di reddito e ora collabora con il Centro anziani di San Rocco con tanto entusiasmo. Auser Monza Brianza ha complessivamente 3.500 soci ed è presente in 20 Comuni.