Metalmeccanico, una crisi infinita Malissimo Bergamo, Lecco e Como

Non si arresta la crescita della cassa integrazione nel metalmeccanico lombardo. Rota (Fiom): non si vede la luce in fondo al tunnel, anzi la cassa integrazione aumenta massicciamente sia su base annua che mese su mese.
E’ ancora crisi per il settore metalmeccanico
E’ ancora crisi per il settore metalmeccanico <?EM-dummyText Crediti?>

La cassa integrazione nel metalmeccanico lombardo continua a crescere. Sulla base dei dati forniti dall’Inps, nel periodo compreso tra agosto 2012 e luglio 2013 e lo stesso periodo dell’anno precedente si è arrivati complessivamente a 102 milioni e duecentomila ore circa, mentre tra settembre 2011 e agosto 2012 le ore erano state all’incirca 96 milioni, vale a dire il 5,39% in più. L’aumento ha riguardato significativamente la provincia di Bergamo (+25,59%), in misura leggermente inferiore Lecco (+13,96%) e Como (+8,09%).

Il raffronto mese su mese offre un quadro ancora più impietoso ed allarmante: perché l’incremento della cassa integrazione riguarda l’intero territorio lombardo, con picchi considerevoli nelle province di Bergamo e Como.

“Non si vede nessuna ripresa, non si vede affatto la fine del tunnel – commenta il segretario generale della Fiom Cgil Mirco Rota – i dati confermano il ricorso in maniera massiccia alla cassa integrazione. C’è l’urgenza di approvare provvedimenti che diano ossigeno all’economia. E’ davvero grave che anche da parte della Regione Lombardia, se si eccettua il rinnovo della cassa integrazione in deroga, non ci siano stati interventi per il rilancio di settori vitali per il nostro territorio, tantomeno l’adozione dei contratti di solidarietà per i lavoratori, che stiamo richiedendo invano da mesi”.