La ripresa produttiva e occupazionale in provincia di Monza e Brianza c’è, cresce l’export ma restano alcune criticità, prima fra tutte la diminuzione della durata dei contratti a tempo determinato. È il quadro delineato dal tavolo di concertazione provinciale per il lavoro e la formazione che ha aggiornato i dati congiunturali dell’ultimo trimestre, a cura di Afol MB.
«I dati presentati confermano il consolidamento di quel percorso di ripresa che stiamo monitorando e che dimostra capacità di risposta del Sistema Brianza. È evidente la crescita dell’export che supera i dati 2019 e il recupero della perdita occupazionale della seconda metà del 2020. Rimane da prestare attenzione a elementi di fragilità, come l’evoluzione dei rapporti di lavoro a tempo determinato che vedono una progressiva diminuzione della loro durata prevista» ha commentato il vicepresidente Riccardo Borgonovo.
I dati. Nel primo semestre dell’anno 2021 il numero delle imprese attive provinciali è aumentato dell’1,47%. Il numero delle imprese manifatturiere si è contratto dello 0,62%, il numero complessivo degli addetti provinciali è cresciuto di circa 800 unita (+0,29%) più che compensando la contrazione che ha caratterizzato gli ultimi sei mesi dell’anno 2020. Nello stesso periodo l’occupazione manifatturiera ha fatto registrare un saldo negativo di circa 130 unità (-0,15%).
Nel secondo trimestre 2021, le esportazioni provinciali sono cresciute del 49,08% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.. Confrontando le esportazioni provinciali del secondo trimestre 2021 con il corrispondente trimestre dell’anno 2019 – quindi con valori pre-Covid – si rileva una crescita pari all’11,14%.
In evidenza le esportazioni di computer, apparecchi elettrici e ottici (+10,88% rispetto al secondo trimestre 2019), di prodotti in metallo (+12,58%), di sostanze e prodotti chimici (+15,47%) e di legno e prodotti in legno (+15,36%). Positiva anche la dinamica delle esportazioni di macchinari (+4,94%).
Nel 2021 le cessazioni sono aumentate del 3% rispetto al 2020, ma l’incremento degli avviamenti è stato di ben il 34,8%. L’analisi per fasce d’età evidenzia saldi negativi sia per coloro che hanno un’età compresa fra 30 e 49 anni (dove la resilienza è pari a -2,7%) e soprattutto per i lavoratori over 50 che mostrano la resilienza più bassa (-10,3%). Continua il trend positivo per gli under 29 che presentano una resilienza ampiamente positiva (+7,8%).
Nel 2021 (I semestre) le proroghe sono state 8.730. Si tratta del 3,2% in più rispetto al numero di proroghe del 2020 (8.457). Il confronto, fra il 2020 e il 2021, della durata media dei contratti a tempo determinato mostra una forte discrasia dei dati: nel 2020, la durata contrattuale media era di 270 giornate, mentre nel 2021 tale valore è sceso a 147 giornate. Si tratta di una diminuzione media del 45,5%. I dati confermano quanto si è già detto in passato: le imprese, innanzi all’incertezza dell’immediato futuro, hanno reagito diminuendo la durata dei rapporti di lavoro a termine. Alla scadenza dei contratti – se le condizioni economiche lo permettono – questi vengono prorogati, altrimenti il lavoratore viene espulso dai processi produttivi.
Gli avviamenti a tempo determinato costituiscono il 52,8% del totale, seguiti – a lunga distanza – da quelli a tempo indeterminato (20,9%). Il lavoro intermittente si colloca al terzo posto con il 7%. Infine, l’apprendistato di II livello che assorbe il 3,5% degli avviamenti del primo semestre.
La crescita repentina della Cassa integrazione è collegabile alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. L’andamento della cassa a Monza Brianza è in contro-tendenza rispetto al livello nazionale: in Italia si assiste, nel secondo trimestre 2021, ad un abbassamento del ricorso alla cassa integrazione (che decresce di 78,7 ore ogni mille ore lavorate). In Brianza, invece, le ore di CIG, fra il primo e il secondo trimestre 2021, invece, aumentano.