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Made in Brianza sempre più globale Ma l’accesso al credito è peggiorato

Il terzo rapporto dell’Osservatorio ha preso in esame 900 imprese brianzole: quattro su dieci vanno all’estero rispetto al 29% del 2012. I mercati europei perdono quota. E il rapporto con gli istituti di credito è sempre più difficile.
Gabriella Meroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria Monza
Gabriella Meroni, presidente della Piccola Industria di Confindustria Monza

È un made in Brianza che guarda sempre più al di là dei confini europei quello che emerge dai risultato dell’Osservatorio impresa Monza e Brianza, rapporto realizzato dal Centro di ricerca interuniversitario in economia del territorio (Criet) dell’Università di Milano-Bicocca oltre che da Confindustria e Bnl su un campione di 886 imprese. Nel corso del 2013 il 41% delle aziende interpellate ha varcato i confini dell’Italia contro il 29% del 2012. I mercati Stati Uniti, Canada e Messico incalzano per interesse (16%) quelli dei paesi del Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che mantengono il 19% degli interessi. All’Europa dell’Est ve il 15% degli interessi che nel caso del Paesi Arabi ha ormai raggiunto il 10%. Il rapporto evidenzia anche che gli imprenditori confidano sempre meno nel mercato europeo: -24% rispetto al 2012. Rimane la difficoltà di accedere al credito al punto che nel 2013 la situazione per il 47% delle aziende è peggiorata rispetto all’anno precedente. «Dalla ricerca – afferma Gabriella Meroni, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Monza e Brianza – emerge che l’internazionalizzazione è uno dei punto di forza delle nostre imprese che hanno saputo essere competitive sui mercati esteri. La difficoltà di accesso al credito e dei rapporti tra banche e imprese sono note da tempo, e per questo siamo al fianco delle aziende attraverso un percorso di formazione mirato a rendere più efficace e paritario il dialogo con le banche, ovvero condividere un percorso per ritrovare crescita e sviluppo».