Corruzione, 7 imprenditori su 10dicono no ai compromessi

Monza – Preoccupazione per il ripresentarsi del tema “corruzione”: il 75% degli imprenditori lombardi si mostra preoccupato per il clima attuale legato alla trasparenza e correttezza nei rapporti tra pubblico e privato. Ma circa il 70% degli imprenditori si dichiara deciso a non accettare compromessi pur di lavorare. Solo 1 imprenditore su 5 è “costretto a scendere a patti” per ottenere nuove commesse e il 12% è disposto a farlo per mantenere l’impresa in questo periodo di crisi. Il vero problema è il fardello della complessità e della lungaggine della burocrazia, che in un anno costa in media ad ogni impresa lombarda circa 14mila Euro; sono poi quasi 76 giorni lavorativi per azienda quelli spesi tra pratiche, spostamenti e code agli sportelli. È quanto emerge da una stima sull’indagine “Monitor economia diffusa”, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 850 imprenditori lombardi.

Imprenditori e corruzione: Sono gli imprenditori milanesi e i brianzoli i più preoccupati per il clima legato alla trasparenza e correttezza nei rapporti tra pubblico e privato (78,5% e 72,4%), meno preoccupati i comaschi (61,7%). Milanesi e brianzoli sono anche i più pragmatici e disillusi: non sono disposti a scendere a compromessi, anche se la maggioranza (rispettivamente il 50,5% e il 44,9%) pensano che l’onestà alla fine non premi.