Cento anni di Colmar, il Made in Monza in vetta al mondo

Cento anni di Colmar: la storia dell'azienda avviata da Mario e Irma Colombo e che ha portato il Made in Monza in vetta al mondo.
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Monza Colmar Fabrizio Radaelli

Era il 31 ottobre 1923 quando iniziava a Monza la storia di Colmar, uno dei più prestigiosi marchi di abbigliamento per la montagna e del “lifestyle” cittadino.

Cento anni di Colmar, gli inizi e l’incontro fortunato con Zeno Colò

Mario Colombo e la moglie Irma dopo il matrimonio decisero di aprire una piccola impresa di cappelli ed ebbero un’ulteriore idea: produrre con i coni difettosi di feltro di lana le ghette che all’epoca erano degli accessori “irrinunciabili” per gli uomini. Negli anni Trenta Colmar (acronimo di Colombo Mario) iniziò a produrre tute di cotone per operai e benzinai e tra una tuta e l’altra incrociò la sua strada con quella di un atleta che aveva bisogno di un altro genere di tute: lo sciatore Leo Gasperl, primatista nel chilometro lanciato nel 1931, divenuto più tardi maestro di sci di attori famosi.

Monza Colmar
Monza Colmar Angelo e Giancarlo Colombo

Per lui Colmar studiò il rivoluzionario Thirring, una specie di mantello di tela che, gonfiandosi, lo faceva assomigliare a un pipistrello. E da lì iniziò il “matrimonio” dell’azienda monzese con il mondo dello sci attraverso la ricerca di prodotti sempre più performanti. Negli anni ’50, Irma, senza più il suo Mario, scomparso prematuramente, “inventò” insieme ai figli una speciale guaina per il campionissimo Zeno Colò utilizzando un tessuto elastico che veniva impiegato per pancere e bustini da donna. Colò con quella guaina cucita sui fianchi della giacca a vento prese letteralmente il volo. Di lì a poco Colmar divenne anche distributore di importanti marchi (dai giapponesi Mizuno fino a Lacoste e Adidas).

Cento anni di Colmar, la valanga azzurra e i campionissimi Tomba e Compagnoni

Poi negli anni ’70 lo sci italiano si trasformò in una valanga, la “valanga azzurra”. Per Thoeni, Gros, Stricker e compagni Colmar studiò tute speciali, testate nelle gallerie del vento di Fiat e Moto Guzzi, con materiali studiati al Politecnico di Milano. Nacque la giacca “Ceffa”, il simbolo di quella fenomenale squadra di sciatori. Colmar si ampliò come azienda e come famiglia. Nel 1972 entrò l’attuale presidente Mario Colombo, figlio di Giancarlo e fratello di Laura, anch’ella nel consiglio di amministrazione. Negli anni 80 arrivarono Giulio e Carlo (oggi CEO), figli di Angelo. Sono gli anni dei successi di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni che diedero ulteriore visibilità a Colmar e ai suoi capi considerati sempre più iconici.

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Monza Colmar

Cento anni di Colmar, la quarta generazione

Negli anni 2000 l’azienda stringe collaborazioni con scuole e artisti all’avanguardia e nascono collezioni orientate in chiave cittadina. Nel frattempo arriva la quarta generazione: Stefano Colombo, figlio di Mario, Roberta, figlia di Giulio e Riccardo Vago, figlio di Laura.

Cento anni di Colmar, attrezzature nel parco per l’allenamento e due borse di studio

Colmar pone una grande attenzione al tema della sostenibilità studiando nei dettagli le dinamiche di produzione, dai tessuti ai capi. La progettazione avviene a Monza, la città in cui tutto è nato. E in occasione dei suoi cent’anni l’azienda ha previsto il posizionamento di attrezzature per il corpo libero all’interno del parco e l’istituzione di due borse di studio a nome di Angelo e Giancarlo Colombo per studenti del Politecnico e IED di Milano.