Monza: la beffa dello Stato al Comune che paga i lavori nella villa della prefettura

Nell'edificio di via Casati sono stati fatti lavori per 5,9 milioni di euro, poi l'organo del ministero è andato in via Grigna: il municipio deve pagare 3,8 milioni.
Villa Fossati Lamperti a Monza, con il verde in abbandono, era sede di rappresentanza della prefettura
Villa Fossati Lamperti a Monza, era sede di rappresentanza della prefettura Fabrizio Radaelli

Il Comune di Monza si ritrova «sul gobbo» Villa Fossati Lamperti di via Casati: il giudizio tranciante del capogruppo del Pd Angelo Imperatori è condiviso da tutti gli schieramenti. L’ente deve pagare 3.800.000 euro allo Stato per la ristrutturazione effettuata una quindicina di anni fa dalla Prefettura che ha preso in affitto l’edificio di proprietà di piazza Trento e Trieste per trasformarlo in sede di rappresentanza ma che nel 2022 ha restituito le chiavi.

La retromarcia, legata al trasferimento nello stabile della Questura di via Montevecchia, ha fatto ricadere sull’ente locale il costo dei lavori che, secondo i calcoli effettuati dagli uffici dello Stato nel 2009 quando è stata istituita la Provincia, avrebbero dovuto essere ammortizzati nell’arco di quarant’anni. Il Comune, quindi, è costretto a rimborsare la quota che manca a coprire la spesa totale che, superando le previsioni iniziali, è salita a 5.900.000 euro.

Monza: la beffa dello Stato al Comune e la villa che non serve a nessuno

Non solo è obbligato a saldare un debito che l’intero consiglio comunale considera iniquo nei confronti della città che non l’ha contratto, ma si ritrova con un edificio che difficilmente potrà essere riutilizzato senza altre modifiche: la villa, infatti, non può essere destinata a uffici e la vendita all’asta potrebbe non rivelarsi un buon affare. L’unico spiraglio per sperare in una riduzione è la mediazione ottenuta dal sindaco Paolo Pilotto: il Comune verserà subito 2 milioni in attesa che una perizia valuti il valore delle opere.

Quel che più indigna maggioranza e opposizione è, però, l’impossibilità di compensare la somma con i crediti che piazza Trento e Trieste vanta nei confronti di Roma: solo le spese sostenute nel corso dei decenni per il mantenimento del Tribunale, ha ricordato giovedì 23 il vicesindaco Egidio Longoni, superano i 13 milioni di euro. La variazione al bilancio necessaria a pagare il debito è stata approvata con 19 voti a favore della maggioranza, 5 astensioni del centrodestra e il voto contrario di Paolo Piffer di Civicamente.