Maltrattamenti psicologici, esposto di due ex atlete all’Accademia di ginnastica ritmica di Desio

Le mamme di due ex atlete hanno denunciato le vessazioni subite dalle ragazze per il loro peso.

Maltrattate per il loro peso. È un’accusa pesantissima quella scagliata da due atlete bresciane alla squadra nazionale di ginnastica ritmica. Due atlete bresciane di ginnastica ritmica hanno presentato un esposto alla Procura di Brescia per presunti maltrattamenti psicologici, legati al peso dal mantenere. Il caso, finito sul sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia, Alessio Bernardi, ha avuto un eco enorme a Desio: le Farfalle da molti anni ormai si allenano a Desio nella Accademia internazionale di ginnastica ritmica, la prestigiosa sede inaugurata alla presenza del presidente del Coni Malagò.

Vessazioni a due ex Farfalle

La denuncia presentata da due due giovani atlete bresciane di ginnastica ritmica parla di anni di presunti maltrattamenti psicologici. La vicenda si inserisce nel contesto di casi di vessazioni psicologiche denunciate da due ex Farfalle della nazionale italiana, Nina Corradini e Anna Basta durante gli anni in cui hanno frequentato l’Accademia di Desio. Il pm Bernardi sta ricostruendo quanto denunciato con il procuratore capo Francesco Prete. Nell’esposto delle ginnaste bresciane non ci sono nomi di allenatori e dirigenti. Sarebbe stata la madre di due giovani sorelle promesse della ginnastica ritmica a presentare l’esposto alla Questura di Brescia su presunte violenze psicologiche da parte degli allenatori dovute a motivi di peso e quindi relative al loro fisico. Le due ragazze avrebbero lasciato la disciplina. Altre due ginnaste, anch’esse bresciane, si sarebbero recentemente ritirate dopo aver rotto i rapporti con i loro allenatori, La madre di una delle due, ex atleta di 15 anni, si è trincerata dietro il silenzio. Tra le accuse le due ginnaste parlano di offese e umiliazioni da parte delle allenatrici federali per soddisfare i parametri del peso della squadra azzurra di ritmica. Il caso è finito sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi dopo l’esposto presentato dalle due atlete, in cui però non compaiono nomi di allenatori o dirigenti. Anna Basta ha rivelato di essere persino arrivata a pensare al suicidio e, anche per questo motivo, di avere deciso con l’amica Nina di “non stare più zitte”.

Il caso finisce sul tavolo del ministro e di Malagò

Intanto questa mattina il ministro dello sport e dei giovani, Andrea Abodi, ha incontrato nella sede del ministero il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della federginnastica, Gherardo Tecchi, per affrontare il tema delle denunce presentate nei giorni scorsi da alcune atlete della ritmica. La federginnastica aveva chiesto alla procura federale di fare luce: . «Le medaglie sono un motivo di orgoglio ma l’atleta è al primo posto»