Madre sotto accusa: in tribunale per aver maltrattato i figli e l’ex compagno

Avrebbe maltrattato l’ex convivente e i due figli, entrambi minorenni al tempo dei fatti, abbandonandoli per periodi prolungati nel tempo. La mamma è finita sul banco degli imputati a Monza.
MONZA TRIBUNALE
MONZA TRIBUNALE Fabrizio Radaelli

Avrebbe maltrattato l’ex convivente e i due figli, entrambi minorenni al tempo dei fatti, abbandonandoli per periodi prolungati nel tempo. Mamma di origini brasiliane, è finita sul banco degli imputati in tribunale a Monza. Oltre ai due ragazzi, uno diciottenne da pochi giorni, l’altro ancora minorenne, tra le parti lese c’è anche l’ex convivente, un uomo del 1971, originario di Mariano Comense.

I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra maggio 2007 e aprile 2011. La famiglia era residente a Giussano, ma la donna si era successivamente trasferita a Macherio.

Le accuse della Procura di Monza, rappresentata dal vice procuratore onorario Paola Zimbaldi, sono gravi. Secondo l’accusa, infatti, la donna avrebbe “maltrattato convivente e figli allontanandosi frequentemente per periodi anche lunghi (ad esempio dal 21 dicembre del 2010 al 14 febbraio 2011) dal nucleo familiare disinteressandosi dei figli (il maggiore nato da una precedente relazione), distruggendo suppellettili alla presenza dei minori, minacciando di morte il convivente”.

La donna ha fornito la propria versione dei fatti rigettando le accuse: «Nel 2010 – ha raccontato – sono andata in Francia per una trentina di giorni. Avrei voluto portare con me i miei figli».
«Il ragazzo – ha incalzato il Vpo – alle maestre ha però raccontato di non averla mai sentita al telefono in quel periodo». «Non è vero – ha replicato – peraltro quando sono tornata a casa dalla Francia, dove ero andata a trovare mia zia, non mi hanno fatto più rientrare e io sono andata da mia sorella. Non ho mai detto che lo avrei ammazzato. Lui era arrabbiato perché non voleva che la relazione terminasse. Non ho mai capito tutta la sua rabbia. Non voleva che io rivedessi i miei figli».