Lo scopo è calciare una palla in una buca. Le regole base sono le stesse del golf ma la pallina è sostituita da un pallone da calcio regolamentare e le buche hanno un diametro di 50 cm. A Seregno la squadra di amatori. Cosa ci fa un gruppo di persone con un pallone da calcio in mezzo a un campo da calcio? Semplice, gioca a Foot golf. E guarda caso i più bravi della Brianza abitano qui. Antonio Spinella è di Seregno e da un paio di anni è una delle anime dell’Asd Foot golf Brianza, insieme ad Andrea Giudici e Cristian Zaccaria.
«È una disciplina simpatica – spiega il seregnese – nata nel 2009 dall’ex calciatore di calcio Roy Makaay, attaccante olandese con un grande fiuto del gol. Nel 2012 è stata creata la Federazione internazionale che conta oggi 38 nazioni affiliate. Ci sono gli Usa, il Messico, l’Argentina, la Germania, la Francia, il Belgio e anche l’Italia».
In Brianza l’unica, per ora, società attiva è proprio l’Asd Foot golf Brianza che oggi conta una quindicina di giocatori provenienti da Seregno, Meda, Carate, Giussano, Mariano Comense ma anche da Torino e dalla Toscana. «Unisce l’eleganza del golf alla popolarità del calcio – spiega ancora Spinella – e sta diventando popolare anche grazie a campioni del football che praticano questo sport. Qualche Nome? Beh, Gonzalo Higuain, Jean Sebastian Veron, Ruud Gullit, Jean Pier Papin. In Italia lo praticano Paolo di Canio, Marco Ferrante, Giancarlo Antognoni, Dino Baggio. Si può giocare da soli o in squadra, sulla distanza di 9 o 18 buche. Le gare sono generalmente giocate senza la supervisione di un vero e proprio arbitro. I giocatori sono “arbitri di se stessi”, a ognuno si richiede sportività e onestà. Insomma, una anglosassone gentlemen’s agreement.
«Cosa serve per giocare – spiega Spinella -? In realtà molto poco. Un certificato medico, un paio di scarpe da calcetto senza tacchetti. Un minimo di potenza e una buona mira. Possono giocare anche le ragazze, perché no?». All’inizio gli intrepidi brianzoli non avevano un campo dove allenarsi. Da qualche mese però, grazie a un accordo con il Buena vista social golf di Anzano hanno a disposizione 18 buche dove far allenare la squadra.
«È un’impresa convincere i golf club ad aprirci le porte – spiega ancora Spinella -. La Lombardia è, ad esempio, la Regione dove hanno aderito meno strutture alla nuova disciplina. Golf club storici come Monza o Barlassina, ad esempio, non ci hanno aperto le loro porte. Ma possono sempre farlo». Sì perché il Foot golf è una disciplina in forte ascesa. In Italia il movimento conta una quarantina di squadre e un migliaio di tesserati. Che portano soldi alle strutture che ospitano una delle 11 tappe del campionato nazionale o una delle 8 di quello interregionale: una parte dei 30 euro che un giocatore verso all’atto dell’iscrizione alla gara va alla società di appartenenza, una parte al club che ospita l’evento. E questo senza interferire con le gare di golf “normale”, visto che viene creato un percorso parallelo ai 18 green tradizionali.
Certo, i puristi potrebbero storcere il naso. Ma per urtare il meno possibile la loro sensibilità, i regolamenti vogliono che il dress code e i giocatori sia “adeguato e rispettoso all’ambiente in cui si svolgono le competizioni”. Niente orde di giocatori con le maglie variopinte di Dybala, Icardi, Totti o Higuain e con costumi da spiaggia al posto dei calzoncini. Neppure attempati giocatori con maglie da calcio del secolo scorso, magari penosamente fascianti sul giro vita. Servono una polo o una felpa, un paio di pantaloni stile bermuda, calzettoni altezza ginocchio a rombi o a righe, cappello da pilota o coppola a piacere. Per info: footgolf.brianza@gmail.com o chiami i numeri 392/3304075, 34525459