L’ex lavatoio nell’area feste di Villasanta, a ridosso dell’ingresso del parco di Monza, è una struttura abbandonata e fatiscente. Transennata diversi anni fa non è mai stata recuperata e nel tempo è diventato luogo di ritrovo per i ragazzi che qui si danno appuntamento per fumare uno spinello e magari dare fuoco a qualche cartone. Così è successo anche nei giorni scorsi. I resti del bivacco sono ancora evidenti: pezzi di cartone carbonizzati proprio davanti alle transenne. Uno spettacolo di degrado che ha suscitato l’indignazione di diversi cittadini. Soprattutto perché l’ex lavatoio si trova a pochi metri dal campetto recentemente ristrutturato, ridipinto e sistemato, intitolato alla memoria di Youssouf Fofana.

Ex lavatoio di Villasanta tra cartoni bruciati e droga, le parole del sindaco

«L’incendio di una scatola di cartone davanti all’ex lavatoio è una ragazzata. È evidente però che non solo quella struttura ma tutta l’area feste ha bisogno di una attenta riqualificazione. È nelle nostre intenzioni. Le idee ci sono ma ora l’amministrazione non dispone delle possibilità economiche per affrontare un progetto serio di riqualificazione. Al momento sono altre le priorità», ha commentato il sindaco, Lorenzo Galli.

Ex lavatoio di Villasanta tra cartoni bruciati e droga, Io scelgo porterà la questione in consiglio comunale

Dello stato di abbandono del lavatoio e di buona parte dell’area feste ne discuteranno anche i consiglieri comunali di Io scelgo Villasanta che stanno già preparando un’interrogazione ad hoc proprio sulle intenzioni di recupero di questa zona del paese.
«Abbiamo scelto di presentare una serie di interrogazioni dedicate alle zone di degrado del paese – ha spiegato la capogruppo Gaia Carretta – Le segnalazioni le raccogliamo direttamente dai cittadini. Iniziamo con piazza Pavese (l’interrogazione è stata presentata durante la seduta di ieri sera, nda). La nostra speranza è che i villasantesi continuino a segnalare i problemi. Ovviamente non perché ci auguriamo che a Villasanta ci siano problemi ma perché desideriamo dare voce ai cittadini che altrimenti non verrebbero ascoltati».