Droga a Monza: in due anni raddoppiati gli utenti del Sert, l’eroina ha superato la cocaina

Dati allarmanti dal Servizio tossicodipendenze dell’Asst di Monza: in due anni gli utenti in carico sono quasi diventati il doppio e il fattore chiave è il ritorno dell’eroina. L’esperto: «Tornate a essere genitori e dettate le regole ai ragazzi».
Monza: siringhe usate alla Fossati Lamperti
Monza: siringhe usate alla Fossati Lamperti Fabrizio Radaelli

È tornata e la si incontra nei parchetti e agli angoli delle strade. In stazione, anche – ma da lì, forse, non se n’è mai davvero andata. Il suo nome non veniva pronunciato con così tanta insistenza dagli anni Ottanta: è l’eroina, che in città è tornata a farsi vedere e a farsi sentire. «Anche i nostri servizi hanno riscontrato un aumento del numero di utenti in carico perché dipendenti da questa nuova, vecchia droga». Lo dichiara Giovanni Galimberti, direttore del Servizio dipendenze della Asst di Monza.

Come è stato possibile?

Confermo le sensazioni generali: l’eroina è tornata ed è successo, intanto, per una grande campagna di marketing e di svecchiamento che i grandi spacciatori hanno messo in atto in questi anni.

Cosa vuol dire?

Intanto che il costo della droga è stato drasticamente abbattuto – fino anche a una manciata di euro a dose. Poi, l’immagine dell’eroina è stata ripulita, perché è passato il concetto che non si assume esclusivamente bucandosi: la si può più comodamente fumare. Questa diversa modalità di assunzione avvicina all’eroina anche le persone che hanno paura del buco.

Qualche numero.

Nel 2016 i pazienti di età inferiore ai 24 anni in carico al Sert, il servizio per le tossicodipendenze della Asst di Monza, sono stati circa 70. In due anni i numeri sono cresciuti in fretta. Nel 2018 gli utenti under 24 sono stati 120. Nell’80% dei casi si tratta di ragazzi: decisamente minore l’incidenza sulle ragazze.

Dipendenti da quali sostanze, principalmente?

I cannabinoidi continuano a farla da padrone, anche perché ormai sono stati purtroppo decisamente sdoganati. Dei 120 ragazzi in carico nel 2018, il 53% ha dimostrato di essere dipendente da cannabis. Il 22% ha problemi con l’eroina e il 20% con la cocaina. Si consuma più eroina, ultimamente, che cocaina. Anche provare, una volta sola, può portare alla dipendenza. Si tratta di numeri, questi, che sono cresciuti in maniera costante negli ultimi cinque anni.

Numeri che fanno preoccupare.

Sì, ma ci tengo a precisare una cosa. È aumentato il numero di ragazzi che fa uso di droghe pesanti, ma sono anche state messe in campo diverse strategie di intervento precoce. Il che vuol dire questo: da un lato Asst realizza attività di sensibilizzazione nelle scuole e, dall’altro, i ragazzi a rischio, sorpresi dalle forze dell’ordine in possesso di droghe oppure ricoverati in pronto soccorso, vengono subito intercettati dal nostro servizio e indirizzati a intraprendere un percorso studiato su misura.

Ci sono altre sostanze per le quali essere in allarme, adesso?

Tutte quelle che vengono vendute online nella parte più oscura e profonda del web: si tratta di droghe eccitanti sintetiche, che appartengono alla famiglia delle anfetamine.

Chi fa uso di eroina?

In questi anni non ho rilevato particolari distinzioni: per intenderci, non ci sono differenze di estrazione sociale. Capita che la si consumi in gruppo, oppure che ci si avvicini un ragazzo fragile – indipendentemente da quello che può essere il suo contesto familiare.

Ci sono dei segnali a cui i genitori devono prestare attenzione?

Difficile stilare una casistica, anche perché in età adolescenziale gli sbalzi d’umore sono all’ordine del giorno. Di sicuro, bisogna fare attenzione ai cambiamenti di abitudini e di amicizie. Agli scossoni nel rendimento scolastico, a una diversa reattività. Un appello ai genitori: che tornino a fare i genitori e che dettino le regole ai propri figli: ne hanno bisogno. Perché i ragazzi, a quell’età, anche per una questione di sviluppo biologico del cervello, non hanno la consapevolezza dei rischi che possono derivare dalle loro azioni.