Continuano gli accertamenti della procura di Parma sul caso dell’allenatore di calcio giovanile monzese accusato di molestie nei confronti di un bambino di 11 anni. L’uomo, 37 anni, è stato arrestato lo scorso 14 agosto, in virtù di un provvedimento restrittivo emesso dall’autorità giudiziaria della città emiliana, competente per territorio, visto che l’episodio è avvenuto in quella provincia, anche se la parte offesa è un minore monzese.
Difeso dall’avvocato Andrea Lorioli, ha presentato istanza per lasciare il carcere, a favore della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari a casa della madre. Il legale monzese, contattato dal Cittadino, non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione, anche in merito alle decisioni del tribunale parmense, preferendo la linea della riservatezza.
Ai carabinieri del comando di via Volturno si erano rivolti i genitori del minore, lo scorso 6 agosto, per sporgere denuncia dopo che lo stesso era riuscito a confidarsi con loro per rivelare quanto accaduto. Sono scattate così le indagini dei militari che hanno portato in pochi giorni a individuare il responsabile, che è finito in manette su ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Parma.
Dopo giorni di silenzio, il minore ha riferito ai suoi genitori quello che gli era successo un mese prima in provincia di Parma, dove vittima e indagato si trovavano per un campo estivo. Il racconto ha poi trovato riscontro dalle verifiche dei militari. L’attività investigativa, secondo quanto riferito in un comunicato ufficiale diramato dall’Arma nei giorni immediatamente successivi al giorno di Ferragosto, ha consentito ai militari di raccogliere elementi “incontrovertibili” a carico del 37enne brianzolo.
Sotto la lente degli inquirenti emiliani è finito solo un episodio, (definito “esecrabile”), consistito in abusi sessuali posti in essere dall’uomo nei confronti del minore e avvenuti appunto in provincia di Parma questa estate, nel mese di luglio. Allo stato non risulterebbero, fortunatamente, altre denunce o altri casi da approfondire.
Lo scorso 14 agosto l’uomo è stato quindi fermato e condotto presso la casa circondariale di via Sanquirico, a disposizione dall’autorità giudiziaria parmense, anche se l’interrogatorio di garanzia si è svolto davanti al giudice brianzolo per rogatoria. Il trentasettenne, secondo quanto emerso , si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Francesca Bianchetti, limitandosi a confermare quanto dichiarato nelle prime battute successive all’arresto ai militari.