Tinja, ginnasta di 12 anni, cerca in ogni maniera di compiacere la madre. Quest’ultima è un donna prepotente, talmente ossessionata dal mito della famiglia perfetta e dal successo, da avere aperto un blog, “Lovely Everyday Life”, divenuto molto popolare, in cui racconta la vita idilliaca della propria famiglia. Una facciata artificiosa che cela una realtà tutt’altro che immacolata. Niente di quello che fa la ragazzina è mai abbastanza buono agli occhi di sua madre,. Tinja continua a lottare per affinare le proprie abilità, ma soccombe lentamente al fardello insopportabile delle aspettative materne. Le cose iniziano a precipitare vertiginosamente il giorno in cui la ragazzina trova in un bosco uno strano uovo. Decide di portarlo con sé e lo nasconde in casa, lo tiene caldo. Quando l’uovo si schiude, ciò che emerge è oltre ogni immaginazione e minaccia di distruggere l’illusione ben curata della famiglia perfetta…

Al suo primo lungometraggio, la regista Hanna Bergholm porta avanti alcune riflessioni su alcune importanti tematiche: su tutte il rapporto madre figlia. Quella fra Tinja e sua madre, infatti, è una relazione pervasa da dinamiche passivo-aggressive, che rivela profonde lacune a livello affettivo e che porta entrambe a cercare di colmare quei vuoti in modi ambigui, in modi tanto ripugnanti da poter ben essere messo a fuoco attraverso un horror.