Seconda parte del film ambientato nel 1978. Il contesto è quello che vede l’Italia dilaniata in un scontro feroce fra lo Stato e le Brigate Rosse, il principale gruppo di insurrezione armata dell’estrema sinistra. Aldo Moro, il Presidente della DC, è il principale artefice di uno storico accordo dal quale nasce un governo che per la prima volta vedrà l’Italia governata dalla Democrazia Cristiana (DC), storico baluardo conservatore della Nazione, con il sostegno del Partito Comunista (PCI). Questo accordo rappresenta il segno di una svolta decisiva per un riconoscimento reciproco fra i due partiti principali d’Italia. E’ il 16 marzo 1978 quando Aldo Moro viene rapito con un agguato che annienta la sua scorta, proprio mentre si recava in Parlamento per l’insediamento del governo frutto dello storico accordo orchestrato grazie alla sua abilità politica. All’agguato seguiranno 55 giorni scanditi dalle lettere di Moro alternate ai comunicati dei Brigatisti, un susseguirsi di paura e speranze che vengono seguiti dalla Nazione intera con il fiato sospeso, nell’alternarsi di trattative e fallimenti. 
Il triste epilogo di questa vicenda è il ritrovamento del cadavere di Moro, che verrà abbandonato in un’automobile nel centro di Roma, esattamente a metà strada tra la sede del PCI e quella della DCI. In programma nella sezione Première della 75esima Festival del Cinema di Cannes, “Esterno Notte” è un lavoro cinematografico che verrà presentato nelle sale in due parti – ed estende, per certi versi, la narrazione di un evento, la morte e il rapimento di Aldo Moro, che Marco Bellocchio aveva già raccontato nel 2003 con “Buongiorno, Notte”. L’attore che interpretava i panni di Aldo Moro era in quel caso Roberto Herlitzka, mentre ora a ricoprire questo difficile ruolo è Fabrizio Gifuni. Un ritorno quindi ad un soggetto già trattato, osservato attraverso una sfumatura interpretativa differente.