La protagonista è Elisa (Barbara Ronchi), una donna di 35 anni proveniente da una famiglia agiata, che ha trascorso dieci anni in carcere per il brutale omicidio della sorella maggiore, un delitto inspiegabile per la sua ferocia e l’assenza di un movente. Dopo aver ucciso la sorella, Elisa ne ha bruciato il corpo, in un gesto estremo di cui ancora oggi conserva ricordi confusi, frammentari, annebbiati dal trauma e dal silenzio interiore che da allora la avvolge.

La svolta arriva con l’incontro di Alaoui (Roschdy Zem), un affermato criminologo specializzato in delitti familiari, che la coinvolge in una delle sue ricerche. Attraverso un dialogo serrato e implacabile, Elisa si confronta con le ombre della propria memoria: riaffiorano dettagli rimossi, sensazioni negate e verità dolorose a lungo represse.

Il percorso diventa così una discesa negli abissi della colpa, ma anche un cammino verso una fragile possibilità di riscatto: per Elisa, accettare fino in fondo la propria responsabilità potrebbe rappresentare il primo passo verso una forma di redenzione.