Vicintore del premio Orizzonti alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e candidato come miglior pellicola internazionale ai premi Oscar 2021 il film diretto dal regista ucraino Valentyn Vasyanovych, porta lo spettatore in un futuro prossimo, un tempo in cui la guerra tra Ucraina e Russia, nella regione del Donbass, è finalmente terminata. Deposte le armi, Sergej torna dal fronte ma l’incubo di ciò che ha vissuto non lo abbandona. Affetto da un grave disturbo da strass post traumatico, l’ex soldato non riesce ad tornare alla vita quotidiana pre bellica. La situazione non migliora e in seguito alla chiusura della fonderia in cui lavora e al suicidio del migliore amico, nonché compagno di battaglia, Sergej decide di tornare sul campo. La missione questa volta però è un’altra. Attraverso un progetto di volontariato, il protagonista collabora al recupero dei corpi dei caduti in guerra. Lavorando fianco a fianco con Katya, la responsabile del programma, Sergej inizia a capire che un futuro migliore è possibile. Datato 2019 il film precede l’uscita di Reflection (2021) e porta sul grande schermo l’orrore e la violenza della guerra, ponendo l’accento sull’animo di chi ne prende parte e sopravvive.